Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Zullo: “LEA? Realtà vissuta diversa da quella raccontata nelle classifiche ministeriali”

Ignazio Zullo - Capogruppo Oltre con Fitto - Regione Puglia
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Ignazio Zullo - Capogruppo Oltre con Fitto - Regione Puglia
Ignazio Zullo – Capogruppo Oltre con Fitto – Regione Puglia

Dichiarazione del presidente del Gruppo ‘Oltre con Fitto’, Ignazio Zullo.
“Non mi appassiono ai posti in graduatoria di classifiche stilate in base a dati forniti senza alcun contraddittorio da parte dei pazienti singoli o associati perché se solo si interrogassero i pazienti con le loro famiglie la Puglia non sarebbe in fondo alla classifica ma sicuramente in campionati di serie inferiore per utilizzare una metafora calcistica.
I LEA discendono dal DPCM 29/11/2001 e non mi si venga a dire che in Puglia i LEA vengano assicurati. E’ sufficiente un confronto di alcuni minuti con gli operatori dei Dipartimenti di Prevenzione per comprendere come la carenza di risorse penalizza di molto gli interventi nella prevenzione della salute umana e nella sanità veterinaria per non parlare dei tempi di attesa che penalizzano il ricorso alle cure nei tempi certi alimentando il ricorso ai privati o, cosa ancor più grave, la rinuncia alle cure.
Ma è soprattutto nella fragilità che il SSR pugliese è dimentico dei LEA da assicurare nell’ambito della malattia mentale, delle dipendenze patologiche, della disabilità e degli stati di vita terminale. Mancano le reti di assistenza e piani di integrazione socio-sanitaria, mancano le équipe nella loro completezza per assicurare la multidisciplinarietà.
Mi piacerebbe che Il Ministero rediga le classifiche con l’intervento di un arbitro imparziale, il cittadino, che possa essere sentito sui numeri che la Regione trasmette rispetto alle necessità e sulla percentuale di soggetti che chiedono le cure e che poi accedono alle cure e sul numero di cittadini ai quali le cure sono negate o rinunciate nonostante le prestazioni rientrino nei LEA.
Ci renderemmo conto che in Puglia è a rischio l’universalità e l’equità nell’assicurazione de i livelli essenziali e uniformi di assistenza nella noncuranza della dignità della persona umana, del bisogno di salute e della qualità delle cure e della loro appropriatezza.
Il tutto in una Regione chiamata ad assoggettare a turni massacranti gli operatori sanitari e a surplus di tassazione e a incrementi di ticket per ricetta farmaceutica e per ottenere prestazioni specialistiche ambulatoriali al fine di coprire inefficienze gestionali di una sinistra incapace di tenere alta la guardia sul rigore della spesa e la giusta vicinanza al cittadino”./

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