Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

SANITA’, ORTOPEDICO:INUTILI 25% RISONANZE E 20% INTERVENTI MAL DI SCHIENA

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 Roma, 21 luglio – Troppi esami e interventi chirurgici inutili per la diagnosi e la cura del mal di schiena. Sono in più un quarto delle risonanze magnetiche prescritte e circa un passaggio in sala operatoria a su cinque. Mentre aumenta la paura di essere denunciati degli ortopedici, al secondo posto dopo i ginecologi, per numero di denunce. “Servono linee guida, certificate dalle società scientifiche e validate dal ministero della Salute, che indichino le cure appropriate e tutelino anche il medico che fa le giuste scelte terapeutiche”. A dirlo è Franco Postacchini, presidente della Società italiana di chirurgia vertebebrale-Gruppo italiano scoliosi (Gis), oggi al seminario ‘La nuova frontiera della chirurgia vertebrale percutanea’, che si è svolto a Roma, alla Biblioteca del Senato, dedicato allo stato dell’arte della chirurgia vertebrale in Italia e alle prospettive future per un approccio tecnologicamente avanzato.”Troppo spesso – spiega l’esperto – si prescrive una risonanza magnetica dopo sette giorni di mal di schiena in una persona sana. Un esame assolutamente inutile che costa, nel caso si faccia in strutture pubbliche oltre 150 euro al Ssn e anche più di 400 euro se il cittadino decide di ricorrere al privato. E tutto questo inutilmente perché non può cambiare nulla nelle decisioni terapeutiche se si trova un disco un po’ alterato. E’ una spesa in più, come quando si danno i protettori gastrici ai pazienti che prendono gli antibiotici: un’abitudine diffusa ma totalmente priva di fondamenti scientifici”.Troppi anche gli interventi. “Si arriva in sala operatoria più spesso di quanto sia necessario – aggiunge – con problemi alla schiena che si risolverebbero da soli, dopo poche settimane”. Gli ortopedici, non a caso, parlano di ‘liste d’attesa terapeutiche’: perché in attesa dell’intervento il paziente guarisce. Necessarie, secondo l’esperto, “linee guida validate anche dal ministero della Salute, che siano in qualche modo vincolanti. Questo anche per un tutela legale dei medici. Le denunce dei pazienti sono infatti per noi ormai il problema dei problemi: stiamo arrivando ad avere paura dei pazienti”.

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