Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

PUGLIA: COMMISSIONE SANITA’, OK A BILANCIO E RIVISITAZIONE TARIFFE

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 Bari – Rivisitazione delle tariffe, diminuzione dei parti cesarei e penalizzazione per quelli inappropriati, finanziamento dei progetti di piano e possibilita’ di riconoscimento per i corsi di formazione professionale autofinanziati per operatori sociosanitari.

Questi gli argomenti principali affrontati in terza commissione consiliare (sanita’) della Puglia, che ha dato il via libera a maggioranza al bilancio di previsione 2010.

Quattro gli articoli, nel ddl sul bilancio, che riguardano le diposizioni in materia di tariffe delle prestazioni del servizio sanitario, due gli emendamenti presentati e rinviati, per il merito, alla prima commissione (a firma dell’assessore Gentile il primo e del presidente Marino il secondo), tre gli emendamenti rinviati invece nell’omnibus di gennaio (rispettivamente a firma di Gianfreda, Buccoliero e Marino) e uno l’ordine del giorno (approvato all’unanimita’) presentato dai consiglieri Maniglio e Romano.

Diversi gli aspetti ”interessanti” dell’intera operazione tariffaria, illustrata dall’assessore alla salute Tommaso Fiore. Primo fra tutti ”la delega in favore della giunta regionale ad approvare, entro trenta giorni dall’entrata in vigore del provvedimento, il proprio tariffario regionale ormai urgente e necessario anche in virtu’ della diversa classificazione dei Drg. Occorre cioe’ un adeguamento del tariffario”. Altro snodo importante e’ quello relativo alla remunerazione delle endoprotesi e dei dispositivi medici.

Altro stop infine alla facilita’ con la quale si procede all’utilizzo del parto cesareo. La Puglia ha rischiato una penalizzazione di 220milioni di euro per il tasso troppo alto di parti cesarei (all’incirca il 50 per cento).

Se il parto cesareo – ha detto Fiore – sara’ considerata una prestazione inappropriata, sara’ operata la decurtazione del 50 per cento rispetto alla tariffa regionale corrispondente e le economie che ne deriveranno saranno destinate al finanziamento di progetti per promuovere il parto naturale”.

L’obiettivo per Fiore e’ per lo meno l’abbassamento al 40 per cento di parti cesarei.

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