Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Puglia, chiusura punti di primo intervento (PPI). Amati: decisione sbagliata che contrasterò per modifiche

Fabiano Amati - Presidente Commissione Bilancio - Regione Puglia
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“La riconversione dei Punti di primo intervento (PPI) con più di sei mila accessi all’anno è decisione sbagliata che contrasterò per ottenere modifiche. Almeno per Brindisi: la rete che conosco meglio.”
Lo dichiara Fabiano Amati presidente della commissione regionale bilancio, commentando la delibera “Rete di emergenza–urgenza territoriale. Modifica ed integrazione della Dgr. n. 1933/2016”.
“Approfondirò la questione per gli altri territori provinciali, ma circa Brindisi posso assicurare che l’esecuzione della decisione rappresenterebbe un prevalente e ingovernabile carico sul Perrino di Brindisi.
La mia opinione si fonda su tecnicismi forse noiosi e non su suggestioni di varia natura.
Nell’anno 2017 in quattro PPI (Mesagne, Ceglie, San Pietro, Fasano e Cisternino) ci sono stati 31.183 accessi (in tre su quattro ben oltre 7.000 annui), con una percentuale media di trattamento e dimissioni del 95%: cioè curati e dimessi.
Solo 1.364 sono stati invece trasferiti in ospedali per acuti, con accesso (evidentemente) attraverso il relativo Pronto soccorso.
Lascio immaginare a tutti cosa avrebbe significato, prendendo i dati 2017, caricare i Pronto soccorso dei presidi per acuti di altri 29.819 pazienti e cosa significherebbe sfornite di PPI i Punti territoriali di assistenza (PTA) appena dotati di innovativi ospedali di comunità.
Per questi essenziali e riassuntivi motivi auspico una pronta modifica della delibera, con criteri altamente scientifici, cioè fondati – come dice la stessa parola – sulla distinzione tra i diversi casi della realtà.
Perché quando tutta l’erba si raccoglie in un unico fascio non c’è scienza e nemmeno amministrazione”.

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