Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Certificati, Milillo: basta liti tra medici

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Certificati, Milillo: basta liti tra medici

(Doctor 33) – «Premesso che l’obbligo di rilasciare il certificato di malattia esiste per tutti e che anche il medico ospedaliero che rifiuta di certificare è sanzionabile come il medico di medicina generale, temo che medici del territorio e ospedalieri stiano bisticciando su un aspetto dove le responsabilità non sono le loro, bensì delle istituzioni, e segnatamente delle Asl e delle Regioni».

Giacomo Milillo segretario Nazionale della Fimmg interviene sul tema delle certificazioni di malattia non rilasciate negli ospedali: una situazione paradossale, perché di fatto esiste e funziona un apparato sanzionatorio per il medico che certifica la malattia (ad esempio in caso di frode o presunta tale del lavoratore) ma non c’è apparato altrettanto forte per chi nega un certificato a un malato. «In realtà – precisa Milillo – il medico di Ps o di reparto se richiesto deve produrre il certificato cartaceo per legge, le sanzioni in caso di rifiuto ci sono: sia deontologiche previste dal codice sia legali per omissione d’atto d’ufficio.

Ma all’atto pratico l’ospedaliero che rilascia un certificato cartaceo mette comunque il cittadino in una condizione scomoda perché l’Inps nella gran parte dei casi ha disattivato la registrazione dei certificati manuali». Occorrerebbe dunque che tutti gli ospedali si mettessero al passo con la spedizione telematica. Ma quest’ultima per il medico di famiglia è un obbligo contrattuale, il Mmg deve procurarsi lui i mezzi per produrre i certificati (fermo restando che non ha colpe nell’eventuale cattivo funzionamento del sistema informatizzato), «mentre il medico ospedaliero deve avere i mezzi dalla struttura, e nel caso questa non li metta a sua disposizione lui non è sanzionabile.

Dunque, al di là di qualche rifiuto di troppo in ospedale e di qualche irrigidimento da parte nostra, il problema è la diversità organizzativa tra regioni e tra Asl della stessa regione, che dimostra come questo paese sia amministrato da signorotti, ognuno con il suo orto». Milillo conclude: «Battere la scarpa sul tavolo con le Regioni come fece qualcuno 50 anni fa all’Onu per imporre le sue ragioni? Se potessi lo farei ma questo è solo uno dei tanti temi che vedono la conferenza delle regioni impermeabile a qualsiasi esigenza del Servizio sanitario e della popolazione. Siamo in conflitto su tutto con le Regioni e continuo a sostenere che il Ssn non può salvarsi se non si riforma il Titolo V della Costituzione».

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