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Vendola e Di Gioia su Moody’s: “Dimostrazione giustezza nostre politiche”

Nichi Vendola - Governatore Regione Puglia
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Nichi Vendola - Governatore Regione Puglia
Nichi Vendola – Governatore Regione Puglia

Vendola e Di Gioia su Moody’s: “Dimostrazione giustezza nostre politiche”

Esprimono grande soddisfazione il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e l’Assessore al Bilancio Leonardo Di Gioia dopo la diffusione da parte di Moody’s dell’aggiornamento della credit opinion delle Regione Puglia che conferma il rating Baa2 con outlook stabile e la propria posizione ai vertici delle regioni italiane.

“Siamo estremamente orgogliosi – ha detto il Presidente Vendola – che l’aggiornamento dell’opinione creditizia per il rating Baa2, con prospettive stabili della Regione Puglia ottenga oggi un ulteriore riconoscimento. L’apprezzamento che ci fa questa importante agenzia di valutazione in un momento delicato e complesso come questo che stiamo vivendo, alla vigilia di un’approvazione di bilancio di previsione 2015 e all’indomani di ulteriori tagli annunciati dal governo nazionale che pendono sui conti delle regioni come una mannaia, ci conforta in merito alle scelte operate.

Abbiamo cercato di lavorare nel migliore dei modi possibili, nonostante le politiche di austerity imposte da Roma e da Bruxelles. E i risultati che abbiamo ottenuto attraverso le nostre scelte, soprattutto quelle sanitarie in materia di contenimento dei costi, dimostrano la nostra ragione, dandoci impulso a proseguire nel solco già tracciato”.

Per l’assessore Di Gioia “il lusinghiero giudizio di Moody’s si basa su tre principali fattori, buoni risultati di bilancio anche in relazione al risanamento dei conti sanitari, indebitamento moderato unitamente ad una solida liquidità e capacità di spesa dei fondi comunitari e nazionali”.

Nella nota di Moody’s, viene posto altresì in rilievo un significativo aumento negli anni recenti della capacità istituzionale e manageriale nella gestione delle politiche di bilancio dell’Ente anche attraverso il controllo dei costi di funzionamento nonché nel controllo ed orientamento della attività delle società partecipate. I fattori di rischio invece che permangono sono la debolezza dell’ambiente socio-economico e il possibile riflesso delle politiche di austerità nazionali”.

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