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Svimez, economia al Sud riparte: Puglia più lenta di Basilicata e CampaniaIl 10% dei cittadini al Sud sono a rischio povertà assoluta

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Buone notizie per il Mezzogiorno arrivano dall’ultimo rapporto Svimez secondo cui il pezzo è passato. I dati statistici certificano un Sud uscito dalla lunga recessione con una ripresa che si consolida. Il rimbalzo, tuttavia, non si è però ancora tradotto in un miglioramento del contesto sociale: un cittadino meridionale su 10 resta in povertà assoluta. Il reddito pro-capite resta poco più della metà di quello del Centro-Nord e il 66% di quello nazionale. Il quadro emerge dal Rapporto Svimez 2017, secondo cui il Pil del Sud aumenterà quest’anno dell’1,3%, contro una media nazionale dell’1,5%, mentre nel 2018 la crescita si attesterà all’1,2% contro l’1,4% medio dell’economia italiana. Le criticità restano tutte. Il tasso di occupazione nel Mezzogiorno è ancora il più basso d’Europa (35% inferiore alla media Ue), nonostante nei primi 8 mesi del 2017 siano stati incentivati oltre 90 mila rapporti di lavoro nell’ambito della misura ‘Occupazione Sud’. Nel 2018 la Svimez prevede un significativo aumento sia delle esportazioni che degli investimenti totali, che cresceranno più nel Mezzogiorno che al Centro-Nord. Aumento apprezzabile dell’occupazione: +0,7% al Sud sia nel 2017 che nel 2018 e +0,8% in entrambi gli anni al Centro Nord. Nello specifico delle singole Regioni meridionali, il Pil 2016 più performante è quello della Campania (+2,4%), seguita da Basilicata (+2,1%), Molise (+1,6%), Calabria (+0,9%), Puglia (+0,7%), Sardegna (+0,6%), Sicilia (+0,3%), Abruzzo (-0,2%).

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