Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

SANITÀ: ‘CITTÀ DI LECCE HOSPITAL’, STIPENDI OK. ORA I 45 MILIONI

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 Lecce – Non del tutto ricucito lo “strappo” tra la struttura sanitaria d’eccellenza e suo il personale, lasciato, in piena estate, a secco. S’insiste per sapere le cause del disguido. Intanto, la battaglia con Asl continua in aula.
 – Il 12 agosto scorso, l’allarme ai lavoratori da parte dei sindacati, dopo l’incontro con Asl. Cinque giorni dopo, tutto torna in ordine. Ma, oggi, la preoccupazione resta. Città di Lecce Hospital ha, infatti, garantito da sempre standard elevatissimi anche al proprio personale, per la prima volta, lasciato in piena estate senza stipendi. Quest’ultima è, ormai, una partita chiusa. Gli oltre 140 infermieri hanno ricevuto il dovuto. Tuttavia, più di qualche dubbio, tra i lavoratori e i loro sindacati, resta. Così come tutta da concludere è ancora la vicenda giudiziaria che vede l’azienda legata al gruppo romagnolo “Villa Maria” contrapposta all’Asl per il mancato riconoscimento delle fatturazioni che oltrepassano il valore complessivo della retta annuale concessa per via dell’accreditamento della struttura con il servizio sanitario nazionale. Parliamo di una differenza, relativa alle annualità 2007-08-09 pari, complessivamente, a 45 milioni di euro (15 mln all’anno per 3 anni). Soldi che l’Asl ritiene di non dover corrispondere.

L’aria non è dunque ancora del tutto “ripulita” in uno dei centri d’eccellenza della sanità pugliese, made in Salento. L’agitazione dei lavoratori, esplosa in piena estate, ha generato per essi stessi un clima di sfiducia alimentato dalle perplessità sul meccanismo stesso di trasmissione delle quote dall’Asl alla struttura sita sulla strada Lecce-Arnesano. Il 13, i sindacati erano già dal prefetto Mario Tafaro per denunciare quanto stesse accadendo. La sorpresa del 12 agosto fu, infatti, fin troppo sgradita, per passare inosservata. Una busta paga praticamente dimezzata, nonchè ripulita – secondo quanto riferiscono i sindacati – anche in termini di rimborso Irpef per alcuni, e Tfr, addirittura, per altri. Città di Lecce Hospital espresse il proprio disagio davanti ai lavoratori, attribuendo le cause della propria indisponibilità finanziaria a quella dell’Asl, inadempiente rispetto alla destinazione delle somme, dovute per convenzione. Sicché, dopo pochi giorni, il 17, arrivò il primo bonifico dall’Azienda Sanitaria: 4,3 mln di euro. Tutto a posto, allora? Stipendi al sicuro? No. Città di Lecce – spiega Cgil – lamentava ancora l’impossibilità a procedere al pagamento complessivo degli stipendi. Ecco da dove nascono i dubbi: come mai, a fronte di un versamento pari a circa 4,3 mln di euro, l’azienda non riusciva a corrispondere le centinaia di migliaia di euro destinate al proprio personale?

Al secondo bonifico, ulteriori 4,6 mln, stipendi pagati. Ma, su questa “disfunzione”, i sindacati continuano a chiedere spiegazioni, finora, insaziate. Tanto che, anche il movimento Salento Libero Regione ha ritenuto doveroso intervenire per lamentarlo. Di fatto, tra le ipotesi vagliate, c’è proprio quella del contenzioso. In altri termini, le difficoltà potrebbero essere state generate proprio dalla distanza venutasi a creare dopo l’avanzata dei ricorsi (2009). E, siccome Città di Lecce Hospital ha già perso al Tar Lecce che ha, dunque, autorizzato l’Asl a non erogare alcunchè all’infuori della retta dovuta per convenzione (pur in presenza di prestazioni garantite e verificabili), appare credibile l’ipotesi secondo cui: lamentando il mancato riconoscimento di crediti per svariati milioni, Città di Lecce abbia preteso da Asl interamente (e quantomeno) il dovuto, anche a costo di bloccare i pagamenti, come di fatto, ha scelto di fare. Per Asl le fatturazioni oltrepasserebbero il valore delle prestazioni effettivamente effettuate. Dunque, quei 45 milioni restano dove sono. Adesso, su nuovo ricorso di Città di Lecce Hospital, sarà il Consiglio di Stato a metterci l’ultima parola.

FONTE:IL PAESE NUOVO (Pierpaolo Spada)

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