Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Romano: “No ad accorpamento IRCCS. Sì a organizzazione dipartimentale”

Pino Romano - Presidente Commissione Sanità - Regione Puglia
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Pino Romano - Presidente Commissione Sanità - Regione Puglia
Pino Romano – Presidente Commissione Sanità – Regione Puglia

Un intervento del presidente della Commissione Sanità alla Regione Puglia, Pino Romano.

“L’intento della mozione presentata dal gruppo consiliare ‘Oltre con Fitto’, che propone la nascita di una fondazione per l’accorpamento degli IRCCS Oncologico di Bari e De Bellis di Castellana Grotte, riguarda la razionalizzazione dei costi, il miglioramento dell’efficacia e l’economicità delle attività. Si tratta di fini senza dubbio condivisibili. Ma che si vogliono raggiungere, a mio avviso, con i mezzi sbagliati. La nascita di una fondazione è innanzitutto un percorso molto lungo, con il coinvolgimento del ministero della Sanità e dei Comuni di Bari e Castellana Grotte. E l’esperimento dell’unione di più Irccs, guidati da un commissario, è stato già fatto a Roma, dove si è provato ad accorpare lo Spallanzani (infettivologo), il Regina Elena (oncologico) e il Galliano (dermatologico).
La loro fusione in termini scientifici, però, non è stata ancora autorizzata dal ministero. E questo proprio perchè la fusione di Irccs con specialità mediche differenti, come nel caso dell’Oncologico e del De Bellis (gastroenterologia) creerebbe enormi difficoltà in termini digestione dell’attivita scientifica. Senza contare che, nel medio periodo, si avrebbero meno fondi per la stessa attività scientifica; e che la Puglia perderebbe un Irccs quando al Nord c’è la fila per ottenere questo tipo di riconoscimento.

Per questo ritengo che la soluzione migliore sia quella già prevista dal Dief, e cioè la possibilità di creare dei Dipartimenti interaziendali amministrativi. Se l’obiettivo è quello di razionalizzare i costi, la risposta può essere solo questa.
Lasciando gli Irrcs separati, il Dipartimento interaziendale permetterebbe l’integrazione delle attività di professionisti operanti in settori diversi e recanti culture fortemente e diversamente specialistiche; la condivisione di tecnologie sofisticate e costose; la razionalizzazione dell’impiego delle risorse; la creazione di una struttura di controllo intermedia più vicina agli operatori e ai pazienti e quindi più sensibile nel cogliere i problemi; il miglioramento della qualità dei processi assistenziali.

L’organizzazione dipartimentale, in particolare con l’applicazione della metodica del budget come sistema di gestione, ha notevoli riflessi sulle procedure e sugli strumenti di programmazione e controllo. Le finalità perseguite dall’organizzazione dipartimentale sono, tra l’altro, l’integrazione ed il coordinamento delle diverse professionalità, che possono utilizzare risorse da loro scelte ed organizzate, aumentando la probabilità della efficacia terapeutica. C’è poi da considerare l’integrazione e la continuità delle cure, l’integrazione inter-disciplinare, la elaborazione condivisa di percorsi assistenziali e linee guida.

Nel dipartimento, la visione complessiva delle problematiche del paziente (garantita dalla presenza di tutte le professionalità necessarie ad affrontarla), favorisce l’impiego di percorsi assistenziali mirati, favorendo l’orientamento al paziente di tutti i processi e la migliore gestione del caso. In questa maniera la crescita professionale degli operatori sanitari è sostenuta dal confronto sistematico delle esperienze e dalla condivisione delle conoscenze, dalla formazione e aggiornamento su obiettivi specifici con verifiche collegiali delle esperienze.

Si pensi poi all’ottimizzazione dell’uso delle risorse: la gestione comune di personale, spazi e apparecchiature facilita l’acquisizione e la più alta fruizione di tecnologie sofisticate e costose. E favorisce l’utilizzo flessibile del personale consentendo soluzioni assistenziali altrimenti non praticabili. Con la conseguente riduzione della duplicazione dei servizi e razionalizzazione della spesa. C’è poi l’aspetto della responsabilizzazione economica: gli operatori sanitari vengono coinvolti attraverso la gestione diretta del bilancio assegnato e la loro partecipazione nella realizzazione degli obiettivi del dipartimento.

Infine, quanto all’organizzazione e allo sviluppo della ricerca, l’organizzazione dipartimentale amplia le possibilità di collaborazione a progetti di ricerca biomedica e gestionale e favorisce l’applicazione dei risultati nella pratica quotidiana”.

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