Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Regione Puglia, commissione sanità: audizioni con commissario ARES e per epatite C

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Audizione del commissario straordinario dell’ARES Giancarlo Ruscitti in III commissione sui programmi e obiettivi dell’agenzia. New entry tra le materie di cui si occuperà il sociale, considerato peraltro che molti ambiti di intervento sono a scavalco tra sanità e servizi sociali. L’esigenza di rafforzare l’agenzia – ha evidenziato il commissario (insediatosi da un mese e mezzo) – si collega anche al progetto di riforma legato al prossimo referendum nell’ambito del quale il ministero della Salute si interfaccierà soprattutto con le agenzie regionali. Altri aspetti che contraddistingueranno l’attività dell’agenzia saranno quello progettuale e di ideazione verso modelli sanitari più avanzati, nonché di verifica della funzionalità di quanto realizzato, con un occhio attento alle diversità territoriali in funzione di modelli declinabili a seconda delle situazioni.

Ruscitti ha risposto a diverse osservazioni poste dai commissari. Con riferimento alla mobilità sanitaria passiva ha fatto riferimento a un recente accordo tra le Regioni per liquidare solo le prestazioni effettuate di alta complessità, fermo rimanendo che per la Puglia sussiste anche un fenomeno di mobilità sanitaria attiva, considerato che per ogni due pugliesi che vanno fuori regione vi è un non pugliese che si fa curare presso le nostre strutture. E’ necessario lavorare ovviamente su un’azione di riequilibrio, con riferimento in particolare ai fattori che incidono sul livello di attrazione delle regioni confinanti.

Secondo il commissario Ares il concetto di rete fa fatica a farsi spazio in Puglia, perchè molti operatori continuano a considerarla come un diminutio anzichè come un valore aggiunto. Ruscilli ha definito fondamentale il raccordo con l’Università. Il concetto di rete professionale parte di lì ed è su questo che occorre lavorare. Il problema della rete oncologica va risolto “dando gas” all’IRCCS “Oncologico” di Bari, così come va rivista la rete screening che si presenta insufficiente: non si riescono ad intercettare per tempo le criticità, dando indirettamente linfa alla mobilità sanitaria passiva.

“La Puglia – ha aggiunto il commissario – rincorre gli eventi anzichè gestirli e programmarli”. Altri punti toccati: l’esigenza di rivedere i meccanismi di ripartizione del Fondo sanitario nazionale tra le regioni; le deroghe al blocco delle assunzioni; i limiti dell’assistenza domiciliare; la necessaria rivisitazione del sistema di emergenza urgenza anche con riferimento al servizio di elisoccorso. Ruscitti ha preannunciato la presentazione alla Giunta regionale del ddl di riordino dell’agenzia entro novembre.

La commissione ha anche audito, su rischiesta del capogruppo PD Michele Mazzarano, il direttore del Dipartimento Salute Giovanni Gorgoni, il Direttore generale dell’ASL BT Ottavio Narracci e il primario di Gastroenterologia dell’ospedale di Trani William Guglielmi sulla terapia dell’epatite C. Si tratta di una patologia che, se non curata, può trasformarsi in cirrosi epatica e favorire lo sviluppo del cancro al fegato.

Gli antivirali usciti sul mercato a partire dalla fine del 2014 consentono di neutralizzare l’epatite C nel 95% dei casi.
L’intento di Mazzarano è di capire se ci sono le condizioni per estendere le cure che eradicano il virus a tutti gli ammalati e non solo a quelli che rientrano nei 7 sottogruppi individuati nella griglia fissata dall’Aifa (e, quindi, ai soli ammalati gravi). La spesa in Puglia nel 2015 si è attestata su 139 milioni, di cui 124 sono stati ripianati dal ministero, mentre per 15 milioni se ne è fatta carico la Regione sul bilancio autonomo.

A livello epidemiologico generale la regioni dei Sud e insulari risultano più colpite da questa patologia e in Puglia il territorio della ASL BT quello maggiormente interessato dall’epatite C. Di qui la richiesta della ASL di istituire un osservatorio epidemiologico per verificare l’intera platea dei malati e, quindi, quantificare l’impatto finanziario (un trattamento completo si attesta tra i 15 e i 16 mila euro).

Il presidente della III commissione Pino Romano ha concordato con tutti i consiglieri di definire una risoluzione con cui la Giunta regionale verrà impegnata ad attivarsi al riguardo con il Tavolo nazionale. A latere verrà proposto all’esecutivo (recependo anche una sollecitazione in questo senso della ASL BT) di introdurre nell’imminente DIEF un investimento su scala triennale per i farmaci innovativi (come in questo caso), che consenta di ammortizzare la spesa allargando la platea dei beneficiari.

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