Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Puglia, commissione sanità: approvate modifiche legge sull’Aress. Audizioni su problematiche assistenza domiciliare

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III Commissione: approvate modifiche alla legge istitutiva dell’Aress

 

La Commissione sanità ha approvato a maggioranza le modifiche alla legge regionale con cui è stata istituita l’Agenzia regionale strategica per la salute e il sociale (A.Re.S.S.), come organismo tecnico-operativo e strumentale della Regione a supporto della definizione e gestione delle politiche in materia sociale e sanitaria.
Le modifiche apportate sono state rese necessarie a seguito delle perplessità formulate dal Ministero della salute in ordine alla rubricazione delle competenze dell’Aress ed in particolare alla funzione attribuita alla stessa di programmazione della rete dei servizi sanitari, sociosanitari e sociali e delle relative interconnessioni funzionali e strutturali.
Con riferimento invece alle osservazioni relative alla determinazione della dotazione finanziaria dell’Agenzia che prevedeva un contributo ordinario individuato a valere sul Fondo sanitario regionale, per il finanziamento della spesa per il personale, incluso il direttore generale, si è provveduto a stabilire che l’Aress sarà dotata di un sistema contabile che garantisca la rendicontazione separata delle funzioni in base alle fonti di finanziamento, fatti salvi comunque i vincoli della finanza pubblica.

 

Audizioni

Elaborare una proposta che contenga indicazioni concrete per sollecitare l’assessorato alla Sanità sulla questione dell’assistenza domiciliare per i soggetti affetti da malattie neurodegenerative. Questa la decisione della III commissione consiliare al termine dell’audizione del rappresentante dell’associazione “ConSLAncio”, che si occupa delle persone affette da SLA. Numerosi gli aspetti su cui è stata puntata l’attenzione, a partire dalla difficoltà della famiglie dei malati di interfacciarsi con il sistema sanitario, motivo per il quale sollecitano l’istituzione del Garante dei disabili.

La necessità è quindi quella di rivedere l’organizzazione delle attività dei distretti sanitari e delle Unità di Valutazione Multidimensionale cui è affidata la gestione dei programmi domiciliari di ogni paziente. Tra le questioni più gravose i ritardi e l’insufficienza degli assegni di cura, delle ore di assistenza, della scarsa professionalità del personale che, come suggerito da Armigero, dovrebbe essere scelto da una lista di soggetti accreditati, per evitare il ricorso a cooperative e a procedure che non garantiscono l’effettiva qualità delle prestazioni.

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