LA SANITA’ DELLA SICILIA COSTA IL DOPPIO DELLA LOMBARDIA
Se gli episodi di malasanità continueranno a tenere banco, finirà che anche le partorienti calabresi o siciliane si piazzeranno a Milano per far nascere i loro bebè, culla rassicurante della sanità italiana. Non a caso la Lombardia, vanta conti in ordine e buoni servizi. Con i suoi 17 miliardi di euro per la spesa sanitaria (corrispondente al 78% della spesa complessiva) ha chiuso il bilancio in pareggio. Del resto, in Lombardia la spesa sanitaria pubblica rispetto al Pil è del 4,97% , mentre in Sicilia è del 10,58 per cento, più del doppio. E ancora. Lazio, Campania e Sicilia accumulano l’ 85% del disavanzo complessivo sanitario nazionale. Tre regioni sprecone in cui, assieme alla Calabria, c’è la più bassa qualità dell’assistenza sanitaria Italiana. |
L’emigrazione sanitaria, per il 2008-2009 , ha pesato sul bilancio sanitario calabrese di ben 238 milioni. E lo stesso Scopelliti ha raccontato dell’enorme imbarazzo provato durante una sua recente visita al policlinico «Gemelli» di Roma dove ha «incontrato numerosi calabresi che si erano trasferiti nella capitale perché in Calabria non c’erano cure appropriate» . Ma la Calabria è in buona compagnia. Assieme a Lazio, Campania e Molise (tutte con giunte di sinistra fino a poco fa), vanta un deficit da paura. Lo Stato ha ordinato a queste regioni di risanare i conti aumentando le addizionali dell’Irpef e dell’Irap e tagliando gli sprechi, primi tra tutti i cosiddetti ricoveri impropri. Il ministero della Salute ne ha rilevati, nel 2008, ben 164mila in tutta Italia. Di essi il 92% sono in Meridione. Campania, Puglia, Calabria e Sicilia realizzano l’88,5% dei 150mila ricoveri impropri del Sud, mentre 65mila, pari al 44%, sono in Campania.
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