Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Infezioni, primato negativo per la Basilicata

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Infezioni ospedaliere contratte durante un ricovero o dopo un intervento chirurgico shock in Basilicata e da primato negativo su scala nazionale. Così, il Consiglio regionale, è corso ai ripari approvando una mozione presentata da Michele Napoli, capogruppo del Pdl-FI. Proprio l’esponente azzurro ha parlato di «cifre choc relativamente al primo semestre del 2015 dopo un altro anno da cifre superiori alla media nazionale, il 2012».

Ma andiamo con ordine. Secondo i dati diffusi dal Ministero della salute, come ricavati dall’analisi delle schede di dimissioni ospedaliere, nella nostra regione si sono verificate nel 2012 ben 356 infezioni post-chirurgiche ogni 100.000 dimissioni. Un numero che collocò in quella annualità la nostra regione al vertice della classifica italiana.

L’allarme, evidentemente, portò nei due anni successivi, 2013 e 2014, ad un miglioramento dell’indicatore riportando i valori della Basilicata in linea con la media nazionale. Tutto risolto? No. L’esame dei dati ministeriali riferiti al primo semestre 2015, quelli più aggiornati, hanno fatto registrare una nuova ed ancora più preoccupante impennata di casi: 328 infezioni ogni 100.000 dimissioni contro una media nazionale di 209. Da qui il nuovo allarme lanciato da Napoli con la sua mozione fatta propria, all’unanimità, dal Consiglio regionale.

Il documento impegna la Giunta guidata dal medico Marcello Pittella «a definire – è scritto testuale – piani e programmi regionali di prevenzione delle infezioni ospedaliere attraverso cui perseguire l’obiettivo della progressiva riduzione del tasso di infezioni registrate nelle strutture sanitarie della Basilicata anche mediante il recepimento di protocolli e azioni implementate in altri contesti e avvalendosi del fattivo supporto di autorità come l’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, un ente pubblico, ndr) nella predisposizione di buone pratiche attraverso cui garantire la sicurezza dei pazienti e degli operatori sanitari».

Nella stessa mozione, poi, è spiegato che «le infezioni ospedaliere rappresentano un serio problema di salute pubblica e generano un notevole costo a livello economico e umano. Secondo uno studio denominato Marsh i costi economici sono quantificabili in 59.000 euro per ciascun sinistro connesso al verificarsi della complicanza infettiva. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, inoltre, le patologie infettive contratte nelle corsie dei nosocomi causano 16 milioni di giornate di ospedalizzazione aggiuntive annue in Europa con un impatto economico annuale sui costi della sanità europea di circa 7 miliardi di euro. Cifre impressionanti.

Da qui le conclusioni della mozione Napoli: «Il Consiglio impegna la Giunta regionale ad istituire e rafforzare i sistemi di sorveglianza attiva a livello regionale ed a livello delle singole strutture ospedaliere; a promuovere l’istruzione e la formazione degli operatori sanitari; a migliorare l’informazione dei pazienti ad opera delle istituzioni sanitarie; a sostenere la ricerca scientifica contro le infezioni da organismi farmacoresistenti».

Fonte:GdM

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