Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

In Italia oltre 55.000 le Associazioni del Terzo Settore, più di metà quelle attive nell’area socio-sanitaria

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All’Università di Bologna Istituzioni e Associazioni pazienti “misurano” l’impatto della riforma del 2017.

Oltre 55.000 associazioni, metà delle quali impegnate nell’area sanitaria e sociale. Almeno un milione di addetti. Un valore economico complessivo pari a circa 8 miliardi di euro.

È la fotografia aggiornata del Terzo Settore in Italia, una realtà tradizionalmente forte, un ambito vitale non solo per la solidarietà ma anche per l’economia e la “tenuta” stessa del sistema-Paese, che oggi si attende un nuovo slancio dalla recente riforma del settore, delineata dal Decreto legislativo 3 luglio 2017 n. 117.

La riforma del Terzo settore, attesa da decenni per dare un quadro giuridico organico e coerente per le Associazioni, ha come fulcro il Codice Unico: tutte le diverse tipologie di Associazioni sono adesso Enti del Terzo settore (Ets) e dovranno iscriversi al Registro unico nazionale del Terzo settore, istituito presso il ministero delle Politiche sociali, ma gestito e aggiornato a livello regionale.

Il senso complessivo della Riforma è quello di aiutare le Associazioni a passare da una visione soggettivistica a una visione sistemica e collettiva, basata su una gestione manageriale e sulla capacità di attivare partecipazione e coinvolgimento. Gli Ets potranno accedere una serie di esenzioni e vantaggi economici sotto forma, ad esempio, di incentivi fiscali maggiorati, e anche partecipare alla programmazione che nella gestione di servizi sociali.

La capacità di gestire le Associazioni in chiave manageriale diventa strategica e a questo aspetto è dedicato il quinto modulo del Corso di Formazione Permanente “Formare le Associazioni impegnate per la salute” dell’Università di Bologna, che si tiene dal 23 al 25 maggio.

Il Corso, rivolto a operatori e dirigenti di Associazioni ed Enti del Terzo settore che operano in area salute e tutela dei diritti dei pazienti con patologie croniche, è realizzato su iniziativa di 5 Associazioni pazienti – FederASMA e Allergie Onlus, FeD.E.R. Federazione Diabete Emilia-Romagna, le Associazioni pazienti con malattie reumatiche AMRER, ANMAR e APMAR – in collaborazione con la Scuola Superiore di Politiche per la Salute-CRIFSP (Centro di Ricerca e Formazione sul Settore Pubblico) dell’Università di Bologna. La riforma del Terzo settore fornisce la cornice giuridica all’interno della quale le Associazioni potranno rivedere le proprie strategie di sviluppo: «con la nuova organizzazione delineata dalla riforma, le Associazioni potranno svolgere attività funzionali e strumentali al perseguimento delle finalità solidaristiche, mutualistiche e civiche ma anche attività economico-imprenditoriali, connotandosi come imprese sociali – afferma Alceste Santuari, Università di Bologna – in futuro le Associazioni di advocacy avranno un ruolo ancora più rilevante perché esprimono istanze, bisogni, esigenze e proposte finalizzate a garantire i livelli essenziali delle prestazioni e a realizzare il precetto dettato dall’articolo 32 della Costituzione». Il contributo delle Associazioni impegnate nella fattispecie nell’area della salute sarà importante nella misura in cui Terzo settore e Pubblica Amministrazione promuoveranno forme di co-programmazione e co-progettazione, accreditamento e convenzionamento rispettosi delle reciproche specificità.

«In questa chiave le competenze manageriali e gestionali professionali legate alla salute e ai temi sanitari diventano sempre più necessaire perché per fare del bene, bisogna saperlo farlo bene – sottolinea Federica Bandini, Università di Bologna – la cultura dell’impegno e del sacrificio deve diventare cultura del risultato.

Il volontario non è più il povero “cireneo” che chiede ascolto, ma un manager competente che sa fare un budget, costruire un progetto, valutare i risultati. Il ruolo delle Associazioni non è cambiato, affiancano sempre i servizi pubblici, è cambiata la preparazione».

Per le Associazioni impegnate nell’area salute è determinante anche saper promuovere una nuova visione del coinvolgimento dei pazienti, veri titolari del diritto alla salute, diventando contenitori organizzati e catalizzatori di interessi, istanze, proposte e risposte.

«Occorre passare dal concetto di empowerment, inteso come consapevolezza individualistica, al concetto di engagement, vale a dire alla vera e propria partecipazione attiva dei pazienti – afferma Serena Barello, Università Cattolica del Sacro Cuore – una visione di sistema che metta in relazione gli individui e aiuta le Associazioni a evolvere in sistemi organizzati, una sorta di mediatori culturali che si fanno portavoce di proposte nel sistema sanitario grazie alle competenze e interagiscono con il sistema politico».

Come favorire questa evoluzione? Una possibile indicazione arriva dalle 5 Raccomandazioni emerse dalla Prima Conferenza di Consenso Italiana sul Patient Engagement che nel 2017 ha visto la partecipazione di più di 100 esperti, del mondo clinico, accademico e politico e delle associazioni di pazienti e familiari: 1) uscire dalla logica individualistica e considerare non il singolo ma il sistema; 2) misurare l’efficacia delle azioni di engagement; 3) formare il paziente e insieme l’operatore sanitario; 4) fare engagement del paziente e anche del caregiver, spina dorsale invisibile della società; 5) utilizzare le tecnologie per favorire il coinvolgimento attivo del paziente, ma non trasformarle in sostituti della relazione terapeutica.

La formazione dei pazienti e degli operatori resta la chiave della crescita delle Associazioni impegnate nell’area salute, e proprio in questa direzione va il Corso “Formare le Associazioni impegnate per la salute” che prevede il rilascio di 15 crediti formativi universitari e la partecipazione di 35 ‘manager’, rappresentanti delle 5 Associazioni promotrici e altre 8 Associazioni che hanno aderito al progetto: AMICI, AIBAT, ALOMAR, Comitato Pazienti cannabis Terapeutica, Diabete Lazio, Famiglie SMA, FANEP, Fondazione Corazza.

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