Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

GIAMMARCO SURICO (PDL): “LE ORDINANZE DEL TAR VANNO RISPETTATE”

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 “Le ordinanze del Tar vanno rispettate e, se non le si ritiene giuste, vanno confutate nelle sedi opportune, cioè con un legittimo ricorso al Consiglio di Stato. Giammai devono essere oggetto di contestazione mediatica e politica da parte, poi, di un organo istituzionale qual è la Regione”. Il consigliere regionale Pdl, Giammarco Surico, commenta così la presa di posizione dell’assessore regionale alla Sanità in merito ad alcune ordinanze del Tar di Bari che vedono soccombente la Regione Puglia rispetto ad alcune aziende della sanità privata.
“Ciò premesso, vanno fatte però alcune considerazioni sulla questione della contrattualizzazione dei centri di riabilitazione fuori regione – spiega – che prestano servizi a domicilio per pazienti residenti in Puglia”.
“Si tratta – continua Surico – di una legge di cui sono stato anch’io, pur all’opposizione del governo di centrosinistra, sostenitore convinto, perché ritengo, tuttora, che se sul territorio pugliese vi sono strutture che possono erogare gli stessi servizi a parità di qualità-prezzo, non si vede perché occorre andare fuori Regione. Dove, tra l’altro, non possono essere effettuati da parte del contraente, i controlli necessari”.

“Registro un preoccupante silenzio della magistratura sullo status quo delle inchieste partite proprio da alcuni di questi contratti e sulle quali vorremmo capire, da cittadini e da rappresentanti delle istituzioni, se si sono costruiti castelli di sabbia oppure di pietra. È, inoltre, altrettanto evidente che la Regione non è esente da responsabilità oggettive, anche sul fronte della spesa extra che oggi il Tar le intima di pagare a soggetti, come l’Anthea, che ne fanno richiesta dovendo far fronte a prestazioni eseguite ed, evidentemente, mai regolate nel passaggio dalle prestazioni in ‘indiretta’ a quelle in ‘diretta’”.
“Il vero corto circuito non sta tra istituzioni e pezzi dello Stato, come sostiene Fiore, ma nella mancanza di una chiara linea di integrazione tra pubblico e privato. Oltre che nella stesura, sempre in ritardo, da parte della Regione, dell’indispensabile documento di indirizzo economico e programmatico”.
“Il privato – conclude Surico – dovrebbe subentrare e sarebbe utile laddove fosse qualificato in servizi non erogati dal pubblico. Cosa che viene sistematicamente ignorata, come si può ben vedere a Bari con la cardiochirurgia, dove il pubblico è ben presente e qualificato, ma si ricorre anche al privato convenzionato. E’ chiaro che, a questo punto, è la giustizia amministrativa a dover intervenire, come ha fatto, per mettere un punto fermo a situazioni ambigue di fronte alle quali i tagli di posti letto risultano inutili, se non dannosi”.

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