Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

De Leonardis: “Un piano di riordino ospedaliero calato nella realtà e non tracciato soltanto sulla carta”

Giannicola De Leonardis - Capogruppo Movimento Schittulli-Area Popolare - Regione Puglia
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Giannicola  De Leonardis - Capogruppo Movimento Schittulli-Area Popolare - Regione Puglia
Giannicola De Leonardis – Capogruppo Movimento Schittulli-Area Popolare – Regione Puglia

Di seguito, una nota del presidente del Movimento Schittulli-Area Popolare, Giannicola De Leonardis.
“Condivido pienamente e rilancio l’allarme lanciato dal sindaco di Celenza Valfortore, Massimo Venditti, che in caso di chiusura o ulteriore ridimensionamento del presidio ospedaliero ‘Lastaria’ di Lucera ha paventato – dal suo paese e da quelli limitrofi – l’aumento della mobilità passiva verso il Molise, a quel punto più vicino e raggiungibile rispetto agli Ospedali Riuniti di Foggia.

 

Approfittando del momentaneo stop al Piano di riordino ospedaliero regionale, invito gli addetti ai lavori a recarsi personalmente nel Subappennino dauno, per verificare non solo le distanze tracciate sulla carta, ma la reale percorribilità di strade segnate da un dissesto idrogeologico marcato e mai adeguatamente affrontato, anche e soprattutto recentemente; che necessitano di interventi sempre condizionati dalla scarsità di risorse a disposizione, nonostante proprio il Subappennino garantisca un cospicuo arrivo di fondi comunitari.

 

I tempi di percorrenza reali e non ipotetici, in particolare nei mesi invernali, caratterizzati da pioggia, neve e un clima inclemente che rende ancora più difficoltosi collegamenti e viabilità. E per quei paesi già segnati da una sanità approssimativa, nonostante siano cittadini italiani e pugliesi e abbiano in linea teorica gli stessi diritti di altri nati e residenti in altre aree più fortunate, l’ospedale di Lucera rappresenta un importante punto di riferimento, in particolare per le situazioni di estrema urgenza e gravità che una guardia medica non può certo affrontare.

 

Costringerli a un’ulteriore tappa verso il policlinico foggiano, già cronicamente sottorganico e con in particolare il Pronto Soccorso in grave sofferenza, avrebbe profonde ripercussioni negative e causare tragedie assolutamente da scongiurare. E l’aumento della mobilità passiva – già marcata adesso, a causa delle liste d’attesa ben lontane dal rientrare nella normalità e dall’essere abbattute come vanamente promesso nell’ultimo decennio – non sarebbe solo una minaccia ma diventerebbe una necessità, con ulteriori, esponenziali costi per il bilancio regionale.

 
Per questo qualsiasi decisione in un ambito talmente delicato va ponderata e maturata dopo confronti, analisi, riflessioni, uscendo da logiche e semplificazioni meramente contabili e ragionieristiche e calandosi nelle rispettive realtà territoriali, per garantire giustizia, equità, e non calpestare un diritto (quello alla salute e alla cura) garantito dalla Costituzione e la dignità di intere popolazioni”./

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