Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Asl Le, nuova macchina per brachiterapia al Fazzi di Lecce

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Sono ricominciati ieri i trattamenti brachiterapici presso l’Unità di Radioterapia Oncologica dell’ospedale Fazzi di Lecce. I trattamenti erano stati sospesi alcuni mesi fa sia per vetustà della macchina precedente – del 2006 – che per consentire spostamenti interni richiesti dal cantiere del nuovo acceleratore lineare.
La brachiterapia è considerata una tecnica radioterapica speciale non praticata in tutti i centri di radioterapia e che prevede il posizionamento di sorgenti radioattive a contatto con il tessuto da irradiare con lo scopo di aumentare la dose sul volume da trattare con il massimo risparmio dei tessuti sani limitrofi.
Esistono due tipi di brachiterapia:
· brachiterapia interna (o endocavitaria) in cui la sorgente radioattiva è inserita in organi cavi tramite degli applicatori (es. cervice uterina, esofago, trachea e bronchi);
· brachiterapia interstiziale, che prevede l’impianto di sorgenti radioattive all’interno del tessuto tumorale mediante tecniche chirurgiche poco invasive (tumori della prostata, neoplasie di piccole dimensioni della testa e collo di tumori della mammella già operati).

L’Unità di Radioterapia Oncologica della Asl Lecce disponeva di un sistema per la erogazione di trattamenti brachiterapici, il Microselectron della Elekta, in uso dal 2006 ad oggi.

Tale apparecchiatura, ormai tecnologicamente superata, poteva essere aggiornata ma senza rilevanti vantaggi aggiuntivi di efficacia e di lunga durata della macchina.
“Abbiamo preferito l’acquisto di una nuova macchina al costo di circa 116.000 euro – dice Giovanni Gorgoni direttore generale della Asl – si tratta del Flexitron Afterloader, un apparecchio che offre tecnologia più innovativa e garantisce un maggior numero di aggiornamenti e sviluppi a lungo termine. L’urgenza di dotare il territorio dello strumento mi era stata segnalata direttamente qualche mese fa anche da alcuni pazienti costretti ad andare fuori provincia per i trattamenti”.
Il nuovo sistema offre, tra le tante, la possibilità di una sorgente radiogena ancora più piccola, 0.75mm contro l’1.5mm del vecchio macchinario.
“Questo consente di affrontare tumori dalla morfologia più complessa che necessitano una modellazione più precisa dell’area di irradiamento – dice Mario Santantonio direttore della radioterapia oncologica della Asl Lecce”.

Il sistema Flexitron è il primo installato in Italia e si aggiunge al già importante parco tecnologico della radioterapia del Fazzi, dove sono in funzione anche due acceleratori lineari e cui, entro fine anno, si aggiungerà un terzo e più avanzato acceleratore. Confermato infatti per il 12 ottobre prossimo l’arrivo del Versa HD Elekta che sarà installato in quella che è tuttora area di cantiere dopo l’avvio, qualche mese fa, dei lavori di ristrutturazione edile e impiantistica.

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