Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Asl Le, CardioPolis – innovazione e futuro in cardiologia – Evento

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26-27-28 novembre
Grand Hotel Tiziano e dei Congressi
Lecce

La Cardiologia è cresciuta enormemente negli ultimi 30 anni, arricchendosi di contenuti tecnologici come forse nessuna altra branca medica. La importanza epidemiologica delle cardiopatie ha stimolato fortemente la ricerca biomedica e farmacologica ma anche ha indotto un modello assistenziale che si prende cura del cardiopatico partendo dalla prevenzione in ambito territoriale fino alla terapia intensiva con assistenza meccanica cardiaca e al trapianto d’organo per poi tornare nuovamente al fianco del paziente nel suo ambiente di vita quotidiana mediante il telemonitoraggio multiparametrico.

In questo panorama così vasto, tale da richiedere perfino la nascita di figure superspecialistiche il cardiologo clinico si trova quasi smarrito e rischia di perdere la sua identità caratterizzata dall’essere il medico in grado di decidere, in ogni momento del lungo cammino della malattia cardiaca, la scelta migliore per il suo malato. La grande mole di nozioni e di dati provenienti dagli studi clinici e dalle novità tecnologiche rischia di affollare la mente dello specialista rendendo difficile la discriminazione tra scelte essenziali e scelte meno importanti. I grandi successi in termini di sopravvivenza hanno creato poi una nuova generazione di cardiopatici, in cui la plurimorbilità è la regola.

La sfida nuova sarà essere in grado di gestire la complessità dei nostri pazienti fornendo loro la migliore qualità di vita possibile in presenza di più patologie e terapie.

CARDIOPOLIS

ha l’ambizione di disegnare una nuova figura di cardiologo clinico in cui si fondano le conoscenze della propria specialità, nei suoi aspetti più sostanziali, con quelle conoscenze, provenienti dalle altre specialità, ormai indispensabili per una completa e corretta gestione del suo paziente. Saranno di scena pneumologi, endocrinologi, nefrologi, oncologi, geriatri (solo per citare alcune delle specialità interessate) al fine di generare quell’osmosi culturale indispensabile a creare un cardiologo completo, in grado di fronteggiare nell’immediato ogni difficoltà in quella che sarà la terapia intensiva cardiologica del futuro, sempre più multidisciplinare e sempre meno “coronarica”.

 

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