Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Addio alla salute

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Nel 2018 il Servizio sanitario nazionale compie quarant’anni. Un compleanno poco allegro, perché proprio quest’anno, per la prima volta, l’Organizzazione mondiale della sanità ha lanciato l’allarme sulla sostenibilità del modello italiano. Stando ai dati pubblicati dal Consiglio dei ministri nel Def, nel 2018 il rapporto tra la spesa sanitaria e la ricchezza prodotta nel Paese (il Pil), scenderà al 6,5%, soglia limite oltre la quale secondo l’Oms non è più possibile garantire un’assistenza di qualità e neppure l’accesso alle cure, con una conseguente riduzione dell’aspettativa di vita.

“Il nostro è il sistema che costa meno in assoluto: con pochi soldi riusciamo ad avere livelli qualitativi di cure intensive simili a Francia e Germania” spiega Francesco Longo, direttore del Cergas Bocconi. “Ma stiamo ponendo una pesante ipoteca sul futuro, perché manca tutto il resto. Dopo l’ospedale, non c’è assistenza per gli anziani non autosufficienti, che oggi sono 2,8 milioni e tra 10 anni saranno 3 e mezzo. Non avendo altro posto dove stare, il 60% di quelle persone continua a entrare e uscire dagli ospedali, ingolfandoli. E il carico dell’invecchiamento è sulle spalle delle famiglie, che non possono reggere oltre”.

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