Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

VENDOLA AI DIRETTORI GENERALI: “BLINDATE LE ASL DA INAPPROPRIATEZZA POLITICA”

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NICHI VENDOLA – GOVERNATORE PUGLIA  

 “I nuovi direttori generali devono blindare le Asl da qualunque inappropriatezza della politica, da qualunque tentativo di incursione che non sia legittimo. La politica ha il diritto di fare le domande sulla salute pubblica e sull’esercizio dei diritti fondamentali dei cittadini. La politica non ha invece altri diritti, non ha il diritto di invadere le competenze e i ruoli che sono del management sanitario. La mia esortazione dunque è ad interpretare nel modo più ampio questo mandato. La massima apertura a tutto ciò che è giusto e sacrosanto ascoltare e accogliere, la più militante delle chiusure a tutto ciò che è sgradevole all’udito ed è inappropriato da parte della politica”. Lo ha detto il Presidente della regione Puglia Nichi Vendola presentando alla stampa questa mattina, insieme con l’assessore alla salute Tommaso Fiore, i cinque neo direttori generali delle Asl pugliesi (PAsl Bari, Domenico Colasanto, Asl Brindisi Paola Ciannamea, Asl Lecce Valdo Mellone, Asl Bat Giovanni Gorgone e Asl Taranto Fabrizio Scattaglia).

“I neo direttori assumono questo incarico in un momento di transizione – ha continuato Vendola – e in un momento anche molto duro sia dal punto di vista delle risorse economiche e finanziarie che dal punto di vista delle risorse umane. Devono vivere questo passaggio della sanità pugliese attraverso il sentiero stretto stretto del piano di rientro secondo la logica del far necessità virtù, viverlo come un occasione di riqualificazione del sistema sanitario e contemporaneamente interpretare il loro ruolo nel segno della massima apertura al mondo dell’associazionismo, alle istanze legittime delle forze sociali e del mondo sindacale, all’ascolto della politica”.

Alta formazione e selezione (“un doppio movimento” così come lo ha chiamato Vendola) è stata dunque la scelta vincente che ha compiuto la regione Puglia “di fronte ai problemi e alle patologie che si sono squadernate di fronte ai nostro occhi”. A fronte di scandali che riguardano la sanità della Lombardia ma anche del Piemonte e che “non producono rilievo pubblico, né dibattito politico, né le conseguenze che meriterebbero “noi – ha detto Vendola – abbiamo voluto fare fino in fondo la nostra parte e cioè noi ci abbiamo provato e credo di poter dire che ci siamo anche riusciti” abbiamo voluto rispondere al chiacchiericcio diffuso in tutta la politica sulla necessità di professionalizzare i profili di management delle Asl noi ci abbiamo provato e credo di poter dire anche che ci siamo riusciti”. Tra le dimostrazioni della scelta giusta “anche il fatto che io, presidente della regione, ho sentito per la prima volta, in questa sede di conferenza stampa, i nomi dei direttori sanitari e amministrativi. Questo mi sembra il segno di una discontinuità radicale”.

Il percorso però che dovranno affrontare i direttori generali sarà segnato anche “da molte nuvole e fulmini che si preannunciano all’orizzonte – ha sottolineato ancora Vendola – se solo pensiamo agli effetti della manovra finanziaria di Tremonti”. In particolare sulla manovra, Vendola ha ribadito i concetti di “profilo di macelleria sociale” e di “insostenibilità, per un qualunque ente, di una manovra economica che è un taglio nella carne viva della vita dei ceti medio bassi”. E ancora la manovra “significa per noi cambiare la natura del proprio lavoro perché diventiamo i curatori fallimentari del nostro ente. Noi dobbiamo essere coloro che mettono nelle proprie mani le forbici che per legge ci impone Tremonti, con il giochino che siamo noi che dobbiamo tagliare le reti protettive nei confronti delle vite soprattutto delle persone più povere”.
Di “passaggio drammatico” dunque ha parlato il Presidente che ha portato tutte le regioni, tutti i comuni e tutte le province “ad essere in rivolta nei confronti di questa legge finanziaria che ingloba la secessione e uccide il sud definitivamente ma anche alcune parti del nord”.

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