Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

SANITA, CAMPANIA:1400 POSTI LETTO IN MENO

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Pesanti tagli per il Cardarelli e i Policlinici e ulteriori accorpamenti di ospedali. Sono le principali novità del piano di riordino della rete ospedaliera e territoriale messo a punto dalla struttura commissariale dopo che il piano precedente non aveva raggiunto gli obiettivi prefissati. Un provvedimento di 175 pagine che il presidente-commissario Stefano Caldoro, d’intesa con il vice Giuseppe Zuccatelli, sta per firmare e che arriverà il 21 luglio all’attenzione dei ministeri dell’Economia e della Salute.
Il risparmio – Le nuove misure determineranno un taglio per 110 milioni di euro. Una cifra che, sommata ai 150 milioni previsti dal piano originario, comporterà una razionalizzazione di circa 260 milioni e una riduzione di circa 1.400 posti letto. Lo ha confermato il governatore, che ha anche ribadito che per le Regioni soggette a piano di rientro serve una trattativa diversa. Quanto alla situazione della Campania e al piano di riordino, si inciderà molto su Napoli. «Sostanzialmente saranno tenute fuori le aree periferiche che hanno già dato», ha spiegato Caldoro.

 I tagli – Il sacrificio maggiore toccherà ai Policlinici, finora solo sfiorati dalla riorganizzazione: anche per gli Atenei, infatti, verranno adottati gli stessi criteri degli altri ospedali. La cura dimagrante riguarderà, poi, il Cardarelli (196 posti in meno), che invece si trova spesso a fronteggiare l’emergenza barelle. Interventi, questi, giudicati dagli esperti fondamentali per costruire in Campania un modello virtuoso sulla scia di quanto fatto da Veneto, Lombardia, Toscana ed Emilia-Romagna.

L’Ospedale del Mare – Uno dei punti principali riguarda il plesso di Napoli Est in via di costruzione. Se il vecchio piano prevedeva che nell’Ospedale del Mare confluissero Loreto Mare, Ascalesi e Annunziata, oggi la mega-struttura dovrà inglobare Loreto Mare, Ascalesi, San Gennaro e Incurabili. L’Annunziata, invece, farà parte del polo pediatrico con Santobono e Pausilipon.

Cto senza pronto soccorso – Prevista la nascita di una super azienda che gestisca Monaldi, Cotugno e Cto. Il centro traumatologico perderà il pronto soccorso. Un rischio che però, secondo l’assessore regionale Marcello Taglialatela, andrebbe evitato: «Si finirebbe con l’appesantire ulteriormente il Cardarelli», dice l’esponente della giunta Caldoro.

L’ospedale Valle del Sele – In precedenza doveva essere composto solo dai presìdi di Eboli e Battipaglia, ma l’attuale bozza stabilisce la confluenza anche dei nosocomi di Roccadaspide e Oliveto Citra.

Il nodo Casoria – Resta da affrontare il caso dell’ospedale di Casoria: la struttura ha investito ingenti risorse per dar vita ad un pronto soccorso che ora, però, rischia di scomparire. I vertici del nosocomio si sono già mobilitati chiedendo al commissariato di fare un passo indietro.

La rete delle emergenze – Si punta a costruire una maggiore sinergia tra Asl e ospedali della Campania per garantire una migliore qualità della prestazione sanitaria.

La strategia – Il governatore si dice fiducioso: «Il nuovo piano dovrebbe permetterci di avere un parere favorevole – spiega Caldoro – Ci auguriamo, per il 2011, una riduzione delle imposte. Inoltre, il governo potrebbe sbloccare le risorse accantonate, quasi 3 miliardi. Strettamente legato al piano ospedaliero e territoriale è infatti il rischio di un nuovo aumento delle addizionali Irpef e Irap: l’obiettivo della Regione è ottenere dal governo almeno lo sblocco di circa 500 milioni di euro di fondi Fas per coprire il disavanzo sanitario accumulato nel 2008 e nel 2009; in caso contrario il ritocco delle tasse sarà inevitabile.

Le nomine – Rafforzata la struttura commissariale con l’ingresso di dirigenti delle Asl, dirigenti medici e personale della Regione. Tra le nomine, quelle di Paolo Monorchio, dirigente medico del Santobono; Massimo Di Gennaro, dirigente dell’Arsan; Lara Natale, dirigente dell’Asl Napoli centro.

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