Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Sanità, Blasi risponde a Casilli

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Nota del consigliere regionale Pd, Sergio Blasi

“Quando si servono istituzioni importanti come il Consiglio regionale della Puglia, si ha il diritto di parlare, intervenire, dibattere ma soprattutto il dovere, morale e intellettuale, di studiare. Ma non in quest’ordine. Semmai: studiare prima, parlare poi.
Se il consigliere Cristian Casilli avesse studiato prima di parlare saprebbe che l’ospedale tra Maglie e Melpignano non è solo una promessa del presidente Emiliano o un capriccio politico che muta forma e sostanza a seconda degli umori, ma è qualcosa di molto più concreto.
Al di là della notizia secondo cui lo stesso Emiliano avrebbe dichiarato in Commissione Bilancio di non avere le risorse per la costruzione dell’ospedale in questione, notizia poi rivalatasi non veritiera e che anch’io smentisco categoricamente essendo stato presente a quella riunione di Commissione, esistono atti, delibere, documenti ufficiali che nel merito non lasciano margini a interpretazioni. Uno su tutti il Piano di riordino ospedaliero adottato con regolamento regionale n.7 del 10 marzo 2017, in cui all’articolo 6 si definisce l’individuazione di quattro nuovi ospedali “in sostituzione dei presidi ospedalieri esistenti e per completare l’offerta ospedaliera nell’area in cui sono disattivati gli altri presidi ospedalieri per effetto del presente Regolamento, nonché per effetto del Reg. R. n. 18/2011 e n. 36/2012, come di seguito indicati:

a. Nuovo Ospedale del Sud-est barese, tra Monopoli e Fasano, con conseguente disattivazione
degli attuali stabilimenti di Monopoli e Fasano;
b. Nuovo Ospedale di Andria, con conseguente disattivazione degli attuali stabilimenti di Andria,
Canosa e Corato;
c. Nuovo Ospedale del Sud-salento, tra Maglie e Melpignano con conseguente disattivazione degli attuali stabilimenti di Scorrano e Galatina;
d. Nuovo Ospedale del Nord-barese, area adriatica, tra Bisceglie e Terlizzi con conseguente
disattivazione degli attuali stabilimenti di Bisceglie, Trani, Molfetta, e Terlizzi”.

Ma il recente Piano di riordino ospedaliero non è che l’ultimo miglio di un iter che, per quanto riguarda l’ospedale del Sud Salento, è cominciato molti anni prima. Ecco, di nuovo, se il consigliere Casilli avesse studiato saprebbe anche lui che già nel luglio del 2012 la competente conferenza dei sindaci dell’Asl di Lecce individuò il sito su cui far nascere la nuova struttura e che il tutto venne messo nero su bianco attraverso il regolamento regionale n.14 del giungo 2015.
Ma se studiare è difficile, Casilli avrebbe quanto meno potuto recuperare il pregresso presentandosi alla riunione con il direttore del dipartimento delle opere pubbliche – ing. Barbara Valenzano – che si tenne il 3 novembre del 2016 e a cui tutti i consiglieri regionali salentini furono invitati a prendere parte. Cosa che Casilli “il dotto” non fece. Ebbene, ne ho conosciuti tanti nella mia vita di “dotti, medici e sapienti”, come cantava Edoardo Bennato, peccato che nelle loro mani i pazienti – in questo caso l’istituzione regionale – non se la siano mai passata granché bene. Nessun sollievo o soluzione. Solo tanta, tanta confusione”.

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