Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Salute, fascicolo sanitario abilitato per 22 mila pugliesi

608

 

L’obiettivo è iscrivere tutti i cittadini: ecco a cosa serve e quanto
può essere utile.

 

 

(Corriere Mezzogiorno) – Il fascicolo elettronico sanitario ha registrato un’impennata di adesioni negli ultimi mesi. Al momento sono 22 mila i pugliesi che si sono abilitati al suo utilizzo. Ma l’ambizione, al dipartimento Salute della Regione, è di fare in modo che tutti i 4 milioni di pugliesi possano dotarsi presto dello strumento: un modo per archiviare sul pc le principali informazioni sul proprio stato di salute (prescrizioni, esami, ricette in farmacia) e poterle poi mettere a disposizioni dei medici in ogni momento, con estrema facilità.

 

Un anno di sperimentazione

Il fascicolo elettronico è entrato in funzione, in modo sperimentale, a nel maggio 2016. Ma solo un anno più tardi – 4 mesi fa – il suo funzionamento è stato reso pubblico. Dopo di che è cominciata una campagna di comunicazione, rimasta a bassa intensità, che è consistita essenzialmente nel giro dei responsabili regionali del fascicolo in tutte le Asl della Puglia per illustrane il funzionamento. Va chiarito che al fascicolo possono collegarsi tutti i quattromila medici di famiglia, le 1.200 farmacie pugliesi e tutti gli specialisti pubblici (ambulatoriali o ospedalieri) dotati della possibilità di rilasciare la ricetta de-materializzata. Ossia la trasmissione telematica e diretta alla farmacia della prescrizione, lasciando al paziente solo un foglietto pro-memoria. Vanno rassicurati tutti coloro che sono preoccupati delle ragioni della riservatezza. Occorre il consenso del cittadino per l’apertura del fascicolo elettronico, per la sua consultazione e per la sua alimentazione (cioè per caricare i dati ogni volta che si viene sottoposti a visita medica o prescrizione farmaceutica).

 

 

Come funziona

Conviene ricapitolare il modo di funzionamento del fascicolo. Per aprirlo tramite il portale della Salute (sanita.puglia.it) occorre essere dotati dello Spid: ossia il codice personale di identità digitale per accedere a tutti i servizi on-line della pubblica amministrazione. Conviene sempre possedere lo Spid.

Tuttavia, per chi non lo avesse o non lo volesse attivare, ci sarebbe una strada alternativa, anzi due.

Una è quella di andare all’ufficio dell’«anagrafe assistiti» del distretto sanitario; l’altra è quella di chiederne l’attivazione al proprio medico di base (tutti i dottori di famiglia sono in condizioni di farlo, anche se qualcuno si mostra recalcitrante).

Il medico di base può sempre leggere il fascicolo elettronico del proprio paziente, salvo che questi non decida di inibire al dottore – per qualche documento o qualche esame o per tutti – l’accesso ai dati: sarebbe una incongruenza, ma le prescrizioni del Garante della privacy al riguardo sono severe.

Nel fascicolo entrano automaticamente tutte le prescrizioni (elettroniche) del proprio medico. Peraltro, da casa e senza visitare l’ambulatorio del dottore, si può sempre stamparle, se si desiderasse andare in farmacia con la ricetta di carta: un servizio utile per i malati cronici o chi è fuori Regione.

Nel fascicolo elettronico entrano anche i verbali del pronto soccorso in Puglia e, per ora, i referti delle analisi bio-chimiche eseguite nei laboratori dell’Asl Taranto, dell’Asl Lecce, del Policlinico Bari, del De Bellis di Castellana Grotte. Si sta facendo in modo che siano in grado di farlo tutte le aziende sanitarie pubbliche (peraltro sarebbe un gran risparmio di carta).

L’obiettivo, tuttavia, è quello di avere in un’unica cartella elettronica tutte le informazioni sanitarie di base. I medici di famiglia, per di più, dovrebbero essere in grado di compilare il «profilo sanitario sintetico» di ogni paziente, sulla base delle informazioni inserite nel fascicolo. Anche se non tutti sono immediatamente disponibili alla redazione del documento (costa tempo e lavoro da sottrarre ad altro).

Come spiega l’ingegnere Vito Bavaro, dirigente regionale della sanità elettronica, avere il fascicolo elettronico «è un bel vantaggio». E lo è per tutti: anche per gli anziani poco avvezzi all’uso del computer. Possono chiedere il fascicolo elettronico, anche se incapaci di usarlo a casa. Loro non lo vedrebbero mai, ma consentirebbero ai medici che ne avessero bisogno di poterlo consultare.

Comments are closed.