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Richeldi: «Con Omicron sindromi meno gravi Ma serve altro tempo perché calino i decessi»

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Una recente ricerca pubblicata sulla rivista Nature Communications ha dimostrato che “chi ha avuto un raffreddore comune di recente e presenta nel sangue livelli elevati di linfociti T specifici, cellule della memoria immunologica, ha meno probabilità di contagiarsi con SarsCoV-2, pur se esposto in ambito familiare.
Potrebbe essere un’osservazione cruciale per approntare vaccini capaci di indurre una risposta non solo verso la proteina Spike, ma anche verso altre proteine, preparati più attivi nei confronti di tutte le varianti spiega Luca Richeldi, direttore di Pneumologia del Policlinico Gemelli.
Per quanto riguarda l’attuale fase della pandemia, sottolinea Richeldi, i decessi riguardano “pazienti per un terzo di età superiore agli 80 anni e per un quarto tra 70 e 79 anni, prevalentemente con malattie croniche, che li rendono più vulnerabili nonostante la variante Omicron tenda ad essere meno dannosa per i polmoni”.

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