RENZI ALLE REGIONI, I TAGLI RESTANO DI 4 MILIARDI… MA SI TRATTA

Primi segnali distensivi fra governo e regioni dopo le aspre polemiche dei giorni scorsi sui tagli previsti dalla legge di stabilità sono emersi dall’incontro del premier Matteo Renzi con le regioni a palazzo Chigi.
Al termine c’è stata una conferenza stampa del sottosegretario Graziano Delrio e del presidente della Conferenza delle regioni Sergio Chiamparino. Renzi aveva insistito sulla trasparenza e sul mantenimento dei 4 miliardi di tagli mentre Chiamparino ha annunciato entro una settimana, dieci giorni al massimo le proposte delle regioni, a saldi invariati.

È quello che lo stesso premier ha chiamato il «lodo Chiamparino» nel dibattito sulla legge di stabilità che si è svolto in un clima simpatico nei toni. L’incontro, ha detto Chiamparino, è stato «molto approfondito, con la presenza del premier «che ringrazio. La proposta dovrà individuare una soluzione che renda sostenibile la manovra in termini di quantità e qualità dei servizi ma anche per livelli di fiscalità». Cui si aggiunge la rassicurazione, arrivata in conferenza stampa da Delrio, che «vogliamo cambiare il paese, ma senza tagliare la sanità e i servizi sociali».

All’incontro Renzi si è mostrato disponibile a discutere dei costi standard: «Se voi ci siete, sui costi standard, io ci sono. Noi interveniamo solo ex post se le cose non vanno», e poi ha insistito sul concetto di trasparenza. «Se avete una risposta seria, rigorosa, noi ci siamo», ha proseguito Renzi che ha anche avanzato un’altra proposta: «Per me la strada è la trasparenza totale di tutte le spese online, dal governo alle regioni». Renzi ha infatti promesso che entro la fine dell’anno saranno pubblicati tutti i dati che riguardano i costi e le spese delle amministrazioni centrali e locali.

Presenti erano anche il ministro degli affari regionali Maria Carmela Lanzetta e il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi, per le regioni i governatori della Campania Stefano Caldoro, del Veneto Luca Zaia, del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, della Puglia Nichi Vendola.