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Padoan: sì al Def ma attenzione a Iva e pensioni

Pier Carlo Padoan - Ministro Economia e Finanze
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Ieri il governo Gentiloni ha emanato il Documento di economia e finanza che vede il deficit pubblico in progressiva diminuzione, dall’1,6% del Pil di quest’anno allo 0,8% del 2019 e al pareggio di bilbancio nel 2020, mentre il debito passerebbe dal 13,8% del Pil del 2017 al 130,8% quest’anno, poi al 128%, fino al 122% nel 2021.

 

I dati registrano anche un miglioramento sul fronte del mercato del lavoro, con la disoccupazione prevista in calo dal 10,7% di quest’anno al 10,2% nel 2019.

 

L’economia è uscita dalla crisi ma il prezzo pagato è stato alto. Lo confermano i nuovi indicatori allegati al Def. I numeri evidenziano un’economia in discreta salute e questo dovrebbe metterci al riparo dai rischi di una procedura europea per la deviazione dei conti pubblici.

 

Ma il futuro resta incerto per gli aumenti dell’Iva che dovrebbero scattare dal 2019. Se venissero confermati la crescita dell’economia rallenterebbe scendendo dall’1,5% di quest’anno all’1,4% del 2019 e poi all’1,3%.

 

Sostituire gli scatti dell’Iva con altre misure di bilancio limiterebbe l’impatto sui prezzi ma potrebbe ridurre ulteriormente la crescita dell’economia.

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