Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Nuovo Quotidiano, per la Puglia oltre 156 mln di tagli. Le reazioni di Marchitelli e Anelli

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Nuovo Quotidiano di Puglia

Alla Puglia costerà 156 milioni e 603 mila euro di tagli nel 2015 l’approvazione definitiva, avvenuta martedì scorso con il voto della Camera, del decreto legge sugli enti locali che contiene tra le altre misure la riduzione di 2 miliardi e 352 milioni del fondo sanitario nazionale. Si tratta di tagli difficili da sopportare da parte di tutte le Regioni italiane, posto che essi devono essere effettuati in 4 mesi e con una programmazione sanitaria già definita con i bilanci di previsione di inizio 2015. Ma tant’è. Non si tratta in ogni caso di tagli decisi nelle ultime ore, ma di attuazione di un accordo maturato nella Conferenza delle Regioni il 2 luglio scorso. A quell’accordo si sono opposti i presidenti di Lombardia, Veneto e Liguria (espressione di Lega Nord e Forza Italia), ma gli altri governatori hanno accettato una riduzione della spesa contenuta nel cosiddetto Patto della Salute 2014-2016 al quale hanno lavorato a lungo il ministro della Salute Beatrice Lorenzin e i delegati delle Regioni.

 

Il governatore della Puglia, Michele Emiliano, che ha tenuto per sé la delega alla Sanità, nei giorni scorsi aveva espresso critiche all’ipotesi circolata di un taglio da 10 miliardi di euro al fondo nazionale dei prossimi armi. Ora ha invece preso atto che i tagh fanno riferimento a una intesa già sottoscritta. «Certamente non fa piacere dover ulteriormente tagliare un budget già molto risicato, però quello è l’accordo tra lo Stato e le Regioni», ha spiegato. «La cosa che mi aveva turbato – ha aggiunto – è che ancora prima che questo taglio di 2 miliardi e 300 milioni venisse approvato dal Parlamento, già si parlava di un ulteriore taglio di altri 10 miliardi. È chiaro che questa cosa mi ha molto colpito. Successivamente questa affermazione è stata ridimensionata, direi sfilata dalla polemica politica quotidiana».

 

Il presidente della Regione ha spiegato che «quello dell’assistenza domiciliare è il model- lo in base al quale voghamo rivoluzionare l’intera sanità pugliese». Emiliano ha ricordato che un ospedale «costa in termini di personale ed energie». Ora si tratta di vedere in che modo si dovrà provvedere al taglio di costi per 156 milioni in Puglia. Il decreto legge varato dal Parlamento prevede un intervento massiccio per evitare alcune prestazioni mediche considerate inappropriate. In particolare ci saranno controlli di appro-priatezza prescrittiva su 180 prestazioni di specialistica ambulatoriale delle 1.700 gratuite che vengono garantite secondo quanto previsto dal decreto ministeriale del 22 luglio 1996. Nella bozza di decreto al quale sta lavorando il ministro Lorenzin e che dovrà essere approvato entro il 5 settembre 2015 sono previsti: tagli alle prestazioni di odontoiatria; controlli sulle prestazioni di genetica; effettuazione di test di allergologia solo se prescritti da uno specialista; stretta sulle analisi di laboratorio (in assenza di fattori di rischio gli esami su colesterolo e trigliceridi potranno es- sere prescritti ogni 5 anni); riduzioni di Risonanza magnetica e Tac in particolare sugli arti e sulla colonna vertebrale; controlli di appropriatezza sulle prestazioni di medicina nucleare.

 

Ulteriori tagli e risparmi saranno ottenuti attraverso interventi sugh acquisti di beni e servizi (tagli del 5 per cento da concordare con i fornitori), attraverso il controllo della spesa farmaceutica e dei ricoveri inappropriati. I medici di famiglia sono coinvolti nel piano dei tagh. Se effettuano prescrizioni al di fuori dei parametri di appropriatezza definiti devono motivarle. Se non lo fanno i direttori generah delle Asl devono intervenire nei loro confronti con tagli al trattamento economico accessori. Le prestazioni inappropriate sono a totale carico dell’assistito. Non sono previste restrizioni alle visite speciahstiche. Il Piano della Salute prevede altri ri-spanni per 2 miliardi e 352 milioni rispettivamente nel 2016 e nel 2017. Il che significa che anche la Puglia dovrà prevedere tagli per altri 156 milioni all’anno sino al 2017. Emiliano intende assorbire gli effetti del taglio incrementando l’assistenza domiciliare che sarà, secondo le intenzioni del governatore, il modello che rivoluzionerà la sanità pugliese. La virata prevede anche controlli su 180 prestazioni specialistiche per verificare la correttezza della prescrizione.

 

LE REAZIONI:
Fornitori ospedalieri e medici di famiglia pugliesi contestano il piano dei tagli varato dal Parlamento. Per Giuseppe Marchitelli, presidente dell’Aforp (Associazione fornitori ospedalieri) «i cittadini non avranno facilità di accesso alle cure del sistema sanitario. La politica impone al medico come svolgere la professione sminuendo la professionalità e mettendo così in perìcolo la salute dei cittadini».
E poi Filippo Anelli, segretario regionale della Fimmg, Federazione dei medici generici: «I cittadini che potranno permetterselo si tuteleranno con polizze assicurative per eseguire tutte quelle prestazioni che i medici riterranno necessarie e che lo Stato rifiuta di garantire in nome di quella che falsamente chiama appropriatezza».

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