Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Nuovo ospedale Monopoli-Fasano, Amati: “Ci siamo, la gara d’appalto parte”

Fabiano Amati - Presidente Commissione Bilancio - Regione Puglia
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Ci siamo. La gara d’appalto per il nuovo ospedale Monopoli-Fasano è partita. Il direttore generale delle ASL Bari ha approvato il disciplinare di gara, che nei prossimi giorni sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale con assegnazione di circa 20 giorni per la presentazione delle offerte.
Il quadro economico complessivo ammontata ad € 125 milioni, di cui 98 milioni (circa) per lavori e oneri sicurezza e 26 milioni (circa) per spese tecniche, collaudi, amministrazione, allacciamenti, indennizzi per acquisizione aree, opere artistiche, espianto e reimpianto alberatura, sorveglianza archeologica, bonifica e imposte. A questo quadro economico si aggiungono le somme messe a disposizione dal bilancio autonomo della Regione per la rete stradale, pari ad € 13 milioni”.
Lo comunica il presidente della Commissione regionale bilancio Fabiano Amati.
“Quando il presidente Vendola nel 2011 mi affidò, di concerto con l’ottimo collega assessore Tommaso Fiore, la programmazione e la definizione degli investimenti in ambito ospedaliero, sentivo che ce l’avremmo fatta. Ma eravamo in pochi a pensarla così. Difficoltà e slanci, controversie e condivisioni, incomprensioni e gioie, sono stati gli ingredienti di un quotidiano vissuto sempre circondati da scetticismo.
Completiamo questa importantissima fase per l’entusiasta continuità e concretezza che al precedente lavoro amministrativo ha saputo dare il presidente Emiliano e tutto il suo staff, augurandomi che in concomitanza con la conclusione del mandato in corso la struttura ospedaliera possa essere avviata all’esercizio.
In tutto questo c’è stato, anche quando non fui più assessore regionale, l’impegno di Elena Gentile, Donato Pentassuglia e Gianni Giannini. A loro un ringraziamento anche per aver dato ulteriore corso al progetto e supportato la mia tenacia quasi petulante.
Sono passati sei anni. Un tempo da record rispetto alla complessità del procedimento e nonostante l’introduzione del nuovo codice degli appalti che ci costrinse, per ben due volte, a richiedere ed ottenere una proroga per mantenere indenne il finanziamento. E di questo ringrazio il senatore Nicola Latorre che si adoperò nel formulare le proposte legislative (anche con l’utile pendant con l’altra camera assicurato da Ludovico Vico) e il Governo nazionale (in particolare Maria Elena Boschi e Claudio De Vincenti) e il Parlamento che le accolsero.
È stato possibile tenere un tempo da record nel complesso procedimento anche per il lavoro silenzioso, e per questo non privo di rilevanza, di dirigenti e funzionari regionali come Vincenzo Pomo, Giancarlo Ruscitti, Anna Maria Candela e Vito Bavaro, impegnati ad assicurare i finanziamenti necessari, e Antonio Pulli e Antonio Di Santo per il complesso lavoro di individuazione del sito.
Questa era la squadra regionale che consegnò il grande progetto alla ASL di Bari, che con attenzione e dedizione ci ha portato sin qui. E per questo ringrazio il direttore generale Vito Montanaro, il Rup Nicola Sansolini, tutti i dirigenti e dipendenti amministrativi e tecnici che con loro hanno collaborato e il raggruppamento temporaneo di imprese che si aggiudicò la gara per predisporre la complessa progettazione.
Nulla però sarebbe stato possibile se il progetto non si fosse accordato con le attività sempre puntuali del Comune di Monopoli, del suo Sindaco Emilio Romani, dell’intero Consiglio comunale e della struttura tecnica municipale diretta da Amedeo D’Onghia.
Con l’atto odierno ci situiamo nel punto di passaggio tra le carte e le pietre, tra il procedimento e i lavori. Ho la ragionevole speranza, scongiurando ogni intoppo, che la fine del 2017 ci farà vedere la prima pietra, affinché nel giro di 1200 giorni circa si possa celebrare il compimento dell’opera.
Sull’importanza del nuovo ospedale non c’è molto da dire perché tutto è stato detto e soprattutto perché la sua mancanza si sente. Nel bacino di riferimento del nuovo ospedale si avverte da sempre, a prescindere da tutti i riordini della rete ospedaliera, il gap di assistenza per malattie tempo-dipendenti e si combatte la battaglia del quotidiano con difficoltosi trasferimenti, in prevalenza, nelle strutture di Brindisi e di Bari, con la conseguenza di oggettivi affollamenti.
Certo, è stupefacente che siamo arrivati sino al secondo decennio degli anni 2000 per accorgerci di ciò che era chiaro sin dagli anni ’70 del secolo scorso: la mancanza nel raggio di 130 km (Bari-Brindisi) di un ospedale che curasse le malattie gravi e da pericolo di vita. Ciò, purtroppo ha alimentato il convincimento che l’assistenza ospedaliera poteva dirsi compendiata negli ospedali di base di vecchia concezione, nonostante il progresso scientifico e tecnologico avesse già sancito il loro anacronismo clinico. Questo clamoroso errore di percezione è stato il più fiero avversario dell’attività progettuale, perché in grado di offrire argomenti allo scetticismo e al qualunquismo orchestrato sulla sufficienza o addirittura sull’eccellenza delle attuali strutture di base e a prescindere dalla carenza di strutture territoriali.
Ma adesso una pagina importante è stata voltata e il futuro sarà nelle cronache dei prossimi mesi e nell’impegno della ASL di Bari”.

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