Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

MANOVRA/ SETTE REGIONI DICONO NO AL TICKE

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 Il ticket sanitario di 10 euro per le visite specialistiche, previsto dalla manovra, non scattera’ automaticamente in tutte le Regioni. La stessa manovra prevede, infatti, che ogni Regione possa scegliere autonomamente se applicare il ticket o meno, fermo restando ovviamente che si trattera’ comunque di trovare la copertura finanziaria per compensare il mancato finanziamento. Nel giorno dell’entrata in vigore della manovra, si contano gia’ sette regioni che dicono ‘no’ al ticket: ultima il Veneto, il cui governatore Luca Zaia e’ stato categorico: “Niente ticket, non vogliamo gravare ancora sui cittadini. Noi abbiamo un bilancio virtuoso, chiuso con un attivo di 12,5 milioni di euro, anche se non abbiamo ne’ un ‘superticket’ ne’ tantomeno l’applicazione dell’addizionale Irpef”. No ai ticket anche dall’Umbria, la cui presidente Catiuscia Marini ritiene il ticket una misura “ingiusta e iniqua”, un “balzello odioso che penalizza i cittadini”. Hanno detto no gia’ nei giorni scorsi Toscana e Emilia Romagna: domani la Toscana in giunta approvera’ una delibera proprio in questo senso, mentre l’Emilia Romagna ha varato una circolare esplicativa ai direttori generali delle Asl, proprio per ufficializzare che il ticket non ci sara’. Del fronte “antiticket” fanno parte anche Sardegna, Val d’Aosta e Trentino Alto Adige. Stanno studiando se e come evitare l’introduzione del ticket Piemonte, Marche, Campania e Friuli, mentre il Lazio, malgrado l’espressa contrarieta’ del presidente Renata Polverini, non sembra in grado di evitare almeno per ora il ticket vista la sua condizione di regione sottoposta a piano di rientro. Quanto al ticket da 25 euro sui codici bianchi, solo gli abitanti della Basilicata avvertiranno la novita’: nelle altre regioni erano gia’ in vigore.

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