Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

LEGGE OMNIBUS:L’ULTIMA FASE DEL CONFRONTO IN AULA

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 Ddl sanità l’ultima fase del confronto in Aula
Prima dell’astensione sull’intero disegno di legge “sanità”, la minoranza ha condiviso all’unanimità diversi articoli. Tra gli altri, quelli che prevedono norme sul controllo dei bilanci della asl, sui requisiti e i procedimenti di nomina dei direttori generali e sulla disciplina in materia protesica. Altri contenuti condivisi hanno riguardato interventi in materia socio assistenziale. Per il resto l’opposizione ha scelto l’astensione.

Bocciati dalla maggioranza, invece, gli emendamenti illustrati da Roberto Ruocco, in materia di internalizzazione della gestione dei servizi delle asl. Secondo il centrodestra, i ruoli di vertice nelle società in house andrebbero affidati a direttori amministrativi o dirigenti apicali di ruolo delle asl. Un secondo comma della proposta (un articolo aggiuntivo al 32 approvato nel corso della seduta notturna), concedeva in pratica all’unica società già costituita, Sanitaservice di Foggia, sessanta giorni per adeguarsi alla nuova disciplina.
Contrario il parere del governo regionale. L’assessore Tommaso Fiore ha considerato la proposta non “un contributo alla creazione delle società internalizzate, ma un inaccettabile attacco ad una persona”, l’amministratore unico di Sanitaservice. “Un momento di contrasto spropositato rispetto al clima creato nell’ultima fase dei lavori sul ddl sociosanitario”.
Per Ruocco, che aveva chiesto alla maggioranza un “voto non furbo, ma coerente e cosciente”, è stata “disattesa un’esigenza generalizzata di trasparenza”, quantomeno limitatamente al primo comma della bozza di articolo aggiuntivo, che i rappresentanti del centrosinistra “avevano accolto”, era parte di rilievo degli accordi alla base della “sfoltitura” degli emendamenti al testo all’esame.
Sempre per An, Nino Marmo ha spiegato che l’emendamento aggiuntivo puntava a garantire alle asl una funzione di controllo. Si è trattato, di “un’occasione persa di staccare la politica dalla sanità”, ha notato, respingendo l’accusa di un intervento destinato a “colpire una persona”.

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