Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

La spesa in Ricerca & Sviluppo sale all’1,3% del Pil nel 2013

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L’Italia ha speso in ricerca e sviluppo l’1,3% del prodotto interno lordo nel 2013, in crescita dall’1,27% dell’anno precedente. La spesa sfiora dunque i 21 miliardi e dà lavoro a 246.764 addetti. Ma la crescita dovrebbe rallentare, soprattutto nella sponda pubblica, tanto che nel 2014 e quest’anno le previsioni non sono positive. L’ultima istantanea sulla ricerca italiana eterna convalescente è dell’Istat dalla quale emerge il declino della ricerca pubblica alle prese con anni di tagli e sottofinanziamenti, mentre nel privato si scorgono segnali positivi.

Crescita altalenante. Nel 2013 la spesa per ricerca & sviluppo intra-muros (all’interno delle proprie strutture e con proprio personale) sostenuta da imprese, istituzioni pubbliche, istituzioni private non profit e università ha sfiorato i 21 miliardi di euro. Rispetto al 2012 (20,5 miliardi di euro) la spesa è aumentata in termini sia nominali (+2,3%) sia reali (+1,1%). L’incidenza percentuale della spesa per R&S intra-muros sul Pil risulta pari all’1,31%, in aumento rispetto al 2012 (1,27%). Rispetto al 2012 la spesa per R&S cresce nel settore delle imprese (+3,4%) e in quello delle università e delle istituzioni private non profit (+3,3%); nelle istituzioni pubbliche registra invece una diminuzione (-3,4%). Per il 2015 ci si attende una diminuzione della spesa del 2,9% sul 2014 nelle istituzioni pubbliche, un aumento dell’1,3% nelle istituzioni private non profit e un aumento dell’1% nelle imprese (non sono disponibili i dati di previsione per l’università). Per il 2014 i dati di previsione indicano infatti una diminuzione della spesa per R&S a valori correnti (-1,0% rispetto al 2013), dovuta a flessioni nei settori dell’università (-5,9%) e delle istituzioni non profit (-2,7%), e ad aumenti nelle istituzioni pubbliche (+2,3%) e nelle imprese (+0,7%). La spesa per R&S in termini reali dovrebbe invece calare dell’1,8%. In particolare gli stanziamenti per la R&S delle amministrazioni centrali e delle Regioni, pari a 8,1 miliardi di euro per il 2014 (previsioni iniziali di spesa), sono in calo rispetto al dato di previsione di spesa assestato del 2013 (8,4 miliardi di euro).

Crescita altalenante.

Gli altri ?numeri. Il contributo del settore privato alla spesa per R&S intra-muros passa dal 57,2% del 2012 al 57,7% del 2013. Il contributo delle istituzioni pubbliche diminuisce invece di 0,8 punti percentuali (dal 14,8% al 14,0%). Rispetto al 2012, la spesa per R&S intra-muros cresce in tutte le ripartizioni geografiche, soprattutto nel Mezzogiorno (+5,3) e nel Nord-est (+4,0%); aumenti di minore entità si registrano nel Centro (+1,6%) e nel Nord-ovest (+0,6%). Il personale impegnato in attività di ricerca (espresso in termini di unità equivalenti a tempo pieno) risulta pari a 246.764 unità, con una crescita complessiva del 2,7% rispetto al 2012, diffusa a tutti i settori: imprese (+3,8%), istituzioni pubbliche (+3,1%), istituzioni private non profit e università (+1%). Nel 2013 il numero dei ricercatori (espresso in termini di unità equivalenti a tempo pieno) è pari a 116.163 unità, in crescita del 4,9% sul 2012. Anche in questo caso, l’aumento investe tutti i settori: istituzioni private non profit (+7,7%), università (+5,1%), imprese (+5,0%) e istituzioni pubbliche (+4,0%). Fra i settori con una maggiore spesa per R&S, nel 2014 è previsto un aumento nella fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature non elettriche per uso domestico (+3,9%), nell’industria farmaceutica (+3,9%) e in quella della fabbricazione di autoveicoli e rimorchi (+3,6%). Cali significativi sono previsti nelle costruzioni (-20,2%) e nei servizi di informazione e comunicazioni (-9,7%).

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