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La Consip adotta il Piano triennale anticorruzione

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La Consip adotta il Piano triennale anticorruzione
«Ridurre le opportunità di manifestazione della corruzione, aumentare la capacità di scoperta del fenomeno, creare un contesto sfavorevole agli episodi di corruzione». Sono questi gli obiettivi principali del «Piano triennale di prevenzione della corruzione 2015/2017» approvato lo scorso 14 aprile dalla Consip, la centrale di committenza nazionale che realizza il Programma di razionalizzazione degli acquisti nella Pa.
Il Piano, spiega una nota, adotta «un approccio multidisciplinare al fenomeno corruttivo che poggia sull’analisi dei rischi e su misure di prevenzione ad ampio spettro, con questo spirito Consip vara le sue regole anticorruzione per il prossimo triennio».

Il documento applica le indicazioni indicazioni del Piano nazionale anticorruzione (Pna) e delle Linee guida dell’Anac e tiene conto delle Direttive del ministero dell’Economia e delle Finanze, che hanno chiarito l’ambito di applicazione della normativa in tema di
Trasparenza e anticorruzione da parte delle società controllate o partecipate dallo Stato. «L’elaborazione del documento – spiega Consip – si basa su un’accezione ampia del fenomeno della corruzione, tale da comprendere non solo l’intera gamma dei delitti contro la Pubblica amministrazione, ma anche le situazioni in cui – a prescindere dalla rilevanza penale – venga evidenziato, anche a livello di semplice tentativo, un uso a fini privati delle funzioni attribuite o l’inquinamento dell’azione amministrativa dall’esterno».

Aree di rischio Aree di rischio Consip è una società per azioni totalmente partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che opera secondo gli indirizzi strategici del Ministero stesso e lavora al servizio esclusivo della Pubblica Amministrazione; è qualificabile come società in house al Ministero, che esercita il controllo analogo ai sensi dell’art. 111 dello statuto sociale.

La Società svolge attività di consulenza, assistenza e supporto in favore delle Amministrazioni Pubbliche in materia di acquisizione di beni e servizi (public procurement), nei seguenti ambiti: Area Programma Acquisti; Area Procurement verticale, Area Affidamenti di legge. Seguendo la metodologia indicata nel Pna, la mappatura e l’analisi dei processi ha permesso l’identificazione delle aree di rischio e dei rischi specifici di corruzione in Consip, nonché la valutazione del grado di esposizione agli stessi.

È stato, così, possibile definire le misure da implementare per la prevenzione e individuare i responsabili e i tempi per l’applicazione di ciascuna misura.

Le misure da adottare Le misure da adottare Le sanzioni si configurano solamente come uno dei fattori per la lotta alla corruzione e all’illegalità, mentre l’attenzione viene focalizzata sulle misure preventive.

E, in particolare, il piano parla di inconferibilità e incompatibilità per gli incarichi amministrativi di vertice, di rotazione del personale, di whistleblowing, di bandi di gara del rispetto dei patti di integrità e protocolli di legalità per tutti i concorrenti e di formazione. Nello specifico, le misure adottate da Consip riguardano: le cause di inconferibilità e incompatibilità per gli incarichi amministrativi di vertice, gli incarichi dirigenziali o di responsabilità; la cosiddetta disciplina del “Revolving Doors”, ossia le attività lavorative precedenti o successive svolte da un dipendente; il conflitto di interessi e le cause di astensione degli organi deputati a prendere decisioni e a esercitare il potere (ad esempio la segnalazione della presenza/assenza di incompatibilità o conflitto d’interessi per incarichi connessi alle procedure di gara); le procedure di conferimento e autorizzazione incarichi, destinate a evitare la concentrazione del potere in un unico punto decisionale; la rotazione del personale impiegato in attività a forte rischio corruzione, compatibilmente con quanto previsto dalla contrattazione collettiva nazionale e dall’assetto organizzativo; la disciplina del whistleblowing, atta a tutelare chi segnala possibili casi di corruzione negli atti amministrativi; l’inserimento nei bandi di gara del rispetto dei patti di integrità e dei protocolli di legalità per tutti i concorrenti; la realizzazione di attività di formazione, informazione e comunicazione per diffondere la conoscenza del Piano all’interno dell’azienda; l’adozione di un sistema disciplinare.

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