Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Istat: disoccupazione a settembre stabile allʼ11,1%, male quella giovanile

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Peggiora il dato sui 15-24enni: è pari al 35,7% in aumento di 0,6 punti rispetto al mese precedente anche se in calo su base annua di 1,2 punti. Occupazione record invece per gli over50. Giù i posti fissi.

A settembre il tasso di disoccupazione risulta pari all’11,1%, lo stesso livello di agosto. Lo rileva l’Istat. Il tasso si mantiene sui minimi da cinque anni (settembre 2012). La disoccupazione giovanile (15-24 anni) a settembre risale al 35,7%, con un aumento di 0,6 punti percentuali su base mensile. Tra i dipendenti il calo, si evidenzia, riguarda esclusivamente i lavoratori permanenti (-18 mila), a fronte della stabilità tra quelli a termine.

 

La disoccupazione giovanile – A settembre il tasso di disoccupazione dei 15-24enni è pari al 35,7%, in aumento di 0,6 punti percentuali rispetto al mese precedente, anche se in calo di 1,2 punti su base annua. L’incidenza dei giovani disoccupati tra 15 e 24 anni sul totale dei giovani della stessa classe di età è invece pari al 9,4%, cioè poco meno di un giovane su 10 è disoccupato. Questa incidenza è invariata rispetto ad agosto. Il tasso di occupazione dei 15-24enni cala di 0,4 punti, mentre quello di inattività cresce di 0,4 punti.

Il tasso di occupazione – A settembre, la stima degli occupati è sostanzialmente stabile rispetto ad agosto, dopo la crescita osservata negli ultimi mesi. Il tasso di occupazione dei 15-64 enni si attesta al 58,1% (-0,1 punti percentuali). Secondo l’Istat, la stabilità dell’occupazione nell’ultimo mese è frutto di un aumento tra gli uomini e gli over 35 e di un equivalente calo tra le donne e i 15-34enni. Risultano in aumento gli indipendenti, stabili i dipendenti a termine, in calo i permanenti.

 

Occupazione record per gli over50 – Il tasso di occupazione della fascia tra i 50 e i 64 anni sale ancora, attestandosi al 59,4%. Lo rileva l’Istat, spiegando che si tratta del livello più alto dall’inizio delle serie storiche, partite nel 1977, quaranta anni fa. Negli ultimi anni la crescita dell’occupazione over50 è stata pressoché ininterrotta, aggiornando sempre nuovi record, anche a causa dell’inasprimento dei requisiti per la pensione. Dal periodo pre-crisi, metà 2008, il tasso è salito di circa 12 punti. Gli occupati over50 sono pari a 8 milioni 240mila.

Gli inattivi – A settembre la stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni cresce dello 0,2% (+25mila) interrompendo l’andamento tendenzialmente in calo registrato nei mesi precedenti. L’aumento è determinato dagli uomini e dai 15-34enni, a fronte di una sostanziale stabilità tra le donne e di un calo tra gli over 35. Il tasso di inattività sale al 34,4% (+0,1 punti).

I dati su base annua – Su base annua si conferma l’aumento degli occupati (+1,4%, +326 mila). La crescita interessa uomini e donne e riguarda i lavoratori dipendenti (+387mila, di cui +361mila a termine e +26mila permanenti), mentre calano gli indipendenti (-60mila). In valori assoluti a crescere sono soprattutto gli occupati ultracinquantenni (+415mila), ma crescono anche i 15-34enni (+22mila), mentre calano i 35-49enni (-110mila, sui quali influisce in modo determinante il calo demografico di questa classe). Nello stesso periodo diminuiscono sia i disoccupati (-5,1%, -155mila) sia gli inattivi (-1,4%, -189mila). Al netto dell’effetto della componente demografica tuttavia, su base annua cresce l’incidenza degli occupati sulla popolazione in tutte le classi di età.

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