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Il Fondo alza le stime sull’Italia

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Oggi, a Davos, si apre il World Economic Forum. Ai lavori partecipano 70 capi di Stato, 38 capi di organizzazioni internazionali, oltre 1.900 business leader, rappresentanti della società civile e del mondo accademico. Tradizionalmente è visto come un club per ricchi ed elite del pianeta. Christine Lagarde, a capo del Fmi, ha ribadito che la crescita dell’economia globale è ancora più robusta rispetto alle attese grazie agli Stati Uniti e ai miglioramenti della zona euro (Italia compresa, nonostante le incertezze legate alle elezioni e all’alto debito pubblico).

Ma subito dopo mette in guardia dall’autocompiacimento: ‘Dovremmo essere incoraggiati, ma non interamente soddisfatti’ dalla situazione, dal momento che ‘molte persone sono rimaste escluse dalla crescita economica’. E anche perché si tratta di ‘una ripresa soprattutto ciclica’, e ‘rimangono molte incertezze’ nel settore finanziario. Le previsioni del Fmi vedono il Pil mondiale crescere del 3,9% sia nel 2018 che nel 2019. Nella zona euro il Pil crescerà del 2,2% quest’anno e del 2% il prossimo. In Italia il Pil è indicato all’1,4% nel 2018 e all’1,1% nel 2019.

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