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Il Fondo alza le stime su Roma: ma l’incertezza politica è un rischio

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Nel 2018 la crescita mondiale mantiene un ritmo sostenuto, 3,9%, con gli Stati Uniti al 2,9%, l’area euro al 2,4% e l’Italia all’1,5%. Ma nel 2019 tutti i Paesi industrializzati o emergenti rallenteranno. La Cina leggermente, come pure gli Stati Uniti.

Più netta sarà la frenata in Europa: l’Italia avanzerà dell’1,1%; Francia e Germania del 2% (rispetto al 2,1% e al 2,5% del 2018); la Spagna scenderà dal 2,8% al 2,2%. La media complessiva dell’area euro si fermerà al 2%. In controtendenza India e Brasile.

Ciò farà sì che la percentuale a livello mondiale resterà del 3,9% pure nel 2019. Maurice Obstfeld, capo economista del Fmi, afferma che l’economia mondiale continua a crescere ma si deve tenere conto di un paio di rischi.

La guerra commerciale e l’instabilità finanziaria collegata agli alti livelli di indebitamento. Per quanto riguarda l’Italia il Fmi ha rivisto al rialzo le precedenti previsioni: nell’ottobre 2017 aveva indicato un 1,1% per il 2018 e ora siamo all’1,5%.

Tuttavia l’Italia è il paese che cresce meno nell’area euro e con un chiaro distacco. Questo a causa dell’alto debito e delle sofferenze bancarie. E l’incertezza politica mette a rischio l’attuazione delle riforme.

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