Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Errori medici da dimezzare in 5 anni: la sfida dell’Oms

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Oncologico Equipe del dottor Gadaleta in sala operatoria

(Ilsole24ore) – Dare scacco in tutto il pianeta agli errori medici. Addirittura, riuscire a dimezzarli i soli 5 anni. È l’ambizioso obiettivo che s’è data l’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità, l’istituzione con sede a Ginevra, il grillo parlante, mai abbastanza ascoltato, che non smette di segnalare mali delle cattive cure in tutto il mondo, i diritti calpestati, il sud della salute che poi è sempre il sud del mondo, la china pericolosa che da più partiti stanno prendendo i sistemi sanitari, laddove esiste un sistema sanitario che tale si possa definire.

La nuova iniziativa dell’Oms, lanciata nei giorni scorsi, parte da una constatazione, che poi è un allarme vero e proprio: gli errori nelle terapie, i rischi e i danni associati al cattivo uso dei farmaci, a livello globale 42 miliardi di dollari Usa all’anno: l’1% di tutta la spesa sanitaria nel mondo. Negli Usa, dove il fenomeno è indagato con più precisione e da più tempo, si stima che gli errori terapeutici causano almeno un morto al giorno e comportano danni a circa 1,3 milioni di persone.

Riportare questo dato a livello mondiale, farebbe esplodere a livelli non calcolabili una percentuale già così drammatica. Secondo l’Oms i Paesi a basso e medio reddito si stima che abbiano tassi simili a quelli dei Paesi ad alto reddito di eventi avversi “farmaco-correlati“, ma l’impatto è circa il doppio per numero di anni di vita in buona salute perduti.

Il progetto Oms si propone di affrontare i puti deboli e più nevralgici dei sistemi sanitari, quelli che inducono appunto agli rrori terapeutici e causano danni e anche la morte ei pazienti. Si dovrà partire perciò dal miglioramento del modo in cui i farmaci vengono prescritti, poi distribuiti e consumati.

Anche, e non ultimo motivo, per aumentare la consapevolezza, oggi in genere molto bassa, degli assistiti circa i rischi derivanti da un uso improprio dei farmaci. Le azioni del progetto – che l’Oms per prima definisce “Sfida” – saranno incentrate su quattro azioni: i pazienti e il pubblico, gli operatori sanitari, i famai come prodotti, i sistemi e le pratiche in uso lungo l’intera catena del farmaco.

Con l’obiettivo, appunto, di migliorare lungo l’intera catena il processo d’uso dei farmaci, dalla prescrizione alla dispensazione, dalla somministrazione al monitoraggio e all’uso del medicinale. Una “guida Oms”, insomma e un invito a cambiare strategie e organizzazione. Con l’appuntamento tra cinque anni. E rifare i conti degli errori medici.

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