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Consip, via libera dal Senato alla mozione di maggioranza: 185 sì, 76 no,5 astenuti

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(Ansa) – L’Aula di Palazzo Madama ha approvato la mozione di maggioranza, primo firmatario Luigi Zanda, con 185 voti favorevoli, 76 contrari e 5 astenuti. Subito dopo è stata bocciata la mozione Mdp. Il testo è stato bocciato con 182 voti contrari, 69 favorevoli e 16 astenuti.

L’Aula di Palazzo Madama dice sì con 244 si, 17 no 11 astenuti al dispositivo della mozione sul caso Consip presentata dal senatore di “Idea”-Fdl Andrea Augello, riformulato così come richiesto dal governo. Cioè solo le parti 1 e 3 del dispositivo, escludendo la 2: quella in cui si invitava l’esecutivo a individuare e sospendere le gare per le quali i vertici della Consip erano stati oggetto di “altre richieste di favori”.

In mattinata battaglia in Aula al Senato sulle mozioni. Il Pd ha proposto di rinviare il voto a dopo l’assemblea degli azionisti convocata da Luigi Marroni il 27 giugno anche alla luce della lettera del ministro Padoan a Grasso nella quale gli comunica le dimissioni del Cda. Il presidente del Senato ha lasciato, però, invariato l’ordine del giorno. Con il plauso del M5s.

Intanto Grasso ha dichiarato inammissibile parte della mozione di Mdp sul ministro dello Sport Luca Lotti con i bersaniani che promettono battaglia ed M5s che va all’attacco del ministro.

Nel frattempo sono finite al vaglio del Csm presunte irregolarità che sarebbero state commesse nelle inchieste della procura di Napoli su Consip e Cpl Concordia. Il Comitato di presidenza del Csm ha investito del caso la prima commissione, che si occupa dei trasferimenti d’ufficio per incompatibilità dei magistrati, dopo aver ricevuto una nota del procuratore generale di Napoli che esercita la vigilanza su tutti i magistrati del distretto. Uno dei pm titolari di entrambe le inchieste è Henry John Woodcock.

LA PROPOSTA DI ZANDA – “Preso atto del dibattito” in Aula “l’ordine del giorno prevede la discussione sulle mozioni sulla Consip”. Con queste parole il presidente del Senato Pietro Grasso sceglie, di fatto, di non rinviare il dibattito in Aula e, conseguentemente le votazioni, sulle mozioni presentate dai gruppi di maggioranza e opposizioni.

Il capogruppo Pd Luigi Zanda aveva invitato Grasso a rinviare il dibattito a dopo il 27/6 ma senza avanzare alcun “petitum” formale per il quale sarebbe stato necessario il voto in Aula.”Le mozioni – aveva detto Zanda – alla luce della comunicazione di Padoan, hanno raggiunto i loro effetti. Il Consiglio è decaduto. Sarebbe quindi più utile tenere il dibattito dopo il 27, data della riunione dell’assemblea Consip, dopo la nomina dei nuovi vertici”.

Il ministro ha infatti scritto a Grasso una lettera sottolineando che: “appare opportuno informarla che l’amministrazione delegato” Consip “ha informato questo dicastero che il 17 giugno sono state presentate le dimissioni da parte di due consiglieri e che con le dimissioni della maggioranza dei consiglieri si intende dimissionario l’intero cda”.

IL VOTO SU LOTTI – Intanto il presidente del Senato Grasso ha dichiarato inammissibile la parte della mozione presentata dal Mdp in cui si parla della necessità per Luca Lotti di rimettere le deleghe da ministro. Nella parte della mozione dichiarata inammissibile si impegna il governo “a valutare la sospensione delle deleghe al Ministro per lo sport Luca Lotti fino al chiarimento della vicenda che lo vede coinvolto, perché il Governo deve potere operare al riparo da ombre su comportamenti non irreprensibili dei suoi componenti, per portare avanti i suoi impegnativi obiettivi”.

“I temi delle mozioni vanno oltre le questioni specificatamente inerenti i vertici della Consip. Pertanto le comunicazioni di Padoan di oggi non sono dirimenti per portare al ritiro o alla decadenza delle mozioni”. Ad affermarlo nell’Aula del Senato la capogruppo Mdp Cecilia Guerra che chiede si vada avanti con il voto sulle mozioni. Guerra annuncia anche che dopo la decisione di Grasso di dichiarare improponibile la parte della mozione in cui si fa riferimento alle dimissioni di Lotti, Gotor ne sta presentando un’altra per chiedere al governo di valutare comunque la posizione di Lotti.

“Lotti non solo ha avuto le dita nella marmellata, era dentro la tinozza dello scandalo Consip. E’ coinvolto. come si può pensare che non c’entri nulla?”.

Così il capogruppo M5s al Senato, Carlo Martelli, intervenendo nell’Aula di Palazzo Madama. “Le mozioni – aggiunge – restano, si discutono e si votano. Stanno qui da marzo, non da oggi. Non siamo nel Parlamento degli anni ’30, quello del ventennio. Questo qui discute e poi vota”.

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