Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Anelli, Fnomceo: ‘Spot che invitano al contenzioso sanitario danno per SSN, sottraggono risorse alle cure: la Politica intervenga subito”

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Questa volta il messaggio arriva via sms: “Credi di aver diritto a un risarcimento per malasanità?

 

 

Fai valutare con serietà SENZA COSTI”. Segue numero verde di una società che offre assistenza legale. La nuova pubblicità arriva a pochi mesi di distanza dagli spot televisivi, poi sospesi, che invitavano i cittadini a considerare, anche qui a presunto ‘costo zero’, la richiesta di un risarcimento ove non soddisfatti di una prestazione sanitaria.

 

Pronta, anche in questo caso, la reazione della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo), che subito ha scritto una lettera, a firma del suo presidente Filippo Anelli, alla società telefonica che veicola i messaggi – i quali, secondo la Federazione, ‘sostanzialmente inducono i cittadini a promuovere sempre e comunque contenziosi nei confronti dei medici’ – chiedendo l’immediata interruzione della campagna.

 

“È doveroso sottolineare che questi messaggi creano una grave turbativa nel rapporto medico-paziente – scrive Anelli – e soprattutto inducono a contenziosi che rischiano di costituire un ulteriore aggravio di spese a carico del SSN, costretto a tutelare l’attività dei medici sia a livello giudiziario che assicurativo con costi esorbitanti e spesso ingiustificati”.

 

“È inutile sottolineare, poi, l’offesa che viene arrecata in modo indiscriminato a tutti i medici italiani indicati come responsabili di presunti errori, tutti da dimostrare, che spesso non hanno nulla a che vedere con la loro attività professionale – continua ancora Anelli nella lettera-.

 

Chiediamo, pertanto, l’immediata interruzione dell’inoltro di questi SMS e ci riserviamo comunque, in caso contrario, di porre in essere anche le adeguate azioni di tutela legale della professione medica”.

 

“Abbiamo scritto alla compagnia telefonica – spiega ora Anelli – facendo leva su ragioni etiche, in primis il danno economico per il nostro Servizio sanitario nazionale che, già messo a dura prova da anni di tagli lineari, si vede costretto, con l’aumentare di cause anche temerarie da parte di società che hanno come obiettivo il profitto, a deviare su spese legali e assicurative le risorse che dovrebbe destinare, invece, alle cure”.

 

“Fermo restando il diritto al giusto risarcimento per i pazienti realmente danneggiati, il contenzioso in carenza di ‘fumus boni iuris’ si riverbera in un danno per tutti i cittadini – continua – perché sottrae risorse al Servizio sanitario e toglie serenità e motivazione ai medici, spingendoli ad abbandonare il pubblico a favore del privato o dei paesi esteri, e rischiando oltretutto di incrementare il fenomeno della ‘medicina difensiva’, con prescrizione di esami inutili e costosi”.

 

“Quando si è trattato di spot televisivi, abbiamo ottenuto risultati facendo leva sull’etica dei responsabili delle reti che li trasmettevano: agendo su questa stessa leva ci appelliamo ora a Wind-Tre, che sappiamo sensibile a tematiche civili e sociali – conclude Anelli -. Resta, sulla materia, un vuoto ingiustificabile dell’azione Politica.

 

Chiediamo al Ministro della Salute e all’intero Governo un intervento legislativo che ponga un argine a questi messaggi distorti e dannosi per l’intero sistema delle cure, tra i migliori al mondo anche e soprattutto per merito dei suoi professionisti, che ne garantiscono la sostenibilità e la qualità a dispetto di mancate o scarse retribuzioni e condizioni di lavoro ‘al limite’”.

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