Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Al via il nuovo Patto della Salute 2019-2021

538

Il presidente delle Regioni Stefano Bonaccini: «Una giornata importante per tutti coloro che hanno davvero a cuore il futuro della sanità pubblica. Un Patto che contiene diverse “leve”, alcune molto innovative, per migliorare il servizio sanitario».

«Oggi è una giornata importante per tutti coloro che hanno davvero a cuore il futuro della sanità pubblica. Con la firma del nuovo Patto per la Salute 2019-21, infatti, finisce una stagione di tagli. Il Patto sancisce il notevole incremento delle risorse destinate alla sanità: 114.474.000.000 euro per l’anno 2019, 116.474.000.000 euro per l’anno 2020 e in 117.974.000.000 euro per l’anno 2021.

A tutto ciò va aggiunto quanto previsto dalla Legge di Bilancio con un incremento, dopo i 4 miliardi già previsti per il 2019, di 2 miliardi per gli investimenti per l’edilizia sanitaria e l’aumento di 1,5 miliardi di quelli per l’ammodernamento tecnologico. Siamo di fronte ad un punto di partenza che segna un’inversione di tendenza e che va letto in modo inequivocabile come un rilancio della sanità pubblica e del diritto alla salute definito in modo puntuale dalla Costituzione.

Un risultato che dobbiamo anche all’impegno del Governo ed in particolare del Ministro della Salute Roberto Speranza, del Ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, e del Ministro dell’Università, Lorenzo Fioramonti», lo ha dichiarato il Presidente Stefano Bonaccini commentando l’esito della Conferenza delle Regioni odierna.

«Grazie al lavoro portato avanti dalle istituzioni regionali nell’ultimo anno ci troviamo di fronte ad un testo che recepisce gran parte delle richieste avanzate dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ed in particolare – prosegue Bonaccini – voglio citare i più importanti risultati raggiunti:

-garanzie in merito alla certezza delle risorse per il SSN per il triennio, registrato incremento pari a 3,5 mld;
sblocco di ulteriori risorse per gli investimenti in edilizia sanitaria e ammodernamento tecnologico e semplificazione dell’iter amministrativo;
-revisione dei meccanismi e degli strumenti relativi ai piani di rientro e ai commissariamenti, ivi compresa la definizione dei parametri per l’uscita;
-rimodulazione, nella direzione di una maggiore flessibilità, del tetto relativo alla spesa del personale dal 5% al 10%, valutando la possibilità di un ulteriore innalzamento al 15%;
-rimodulazione, nella direzione di una maggiore flessibilità, del tetto relativo agli acquisti di prestazioni da privato accreditato;
-revisione, a quattro anni dalla sua adozione, del DM 70/2015 che fissava gli standard per l’assistenza ospedaliera;
-risposte per superare l’emergenza della carenza dei medici consentendo ai medici iscritti al terzo anno di specializzazione di poter lavorare nelle nostre strutture sanitarie e prevedendo fino al 2022 la possibilità per i medici di permanere in servizio fino al 70esimo anno di età;
-valorizzazione e sviluppo delle competenze delle professioni sanitarie.

Insomma – conclude Bonaccini – abbiamo scritto con il Governo, e le Regioni hanno dato un contributo di idee e proposte determinante, un Patto che contiene diverse “leve”, alcune molto innovative, per migliorare il servizio sanitario».

Fontana e Gallera (Lombardia): Accolta estensione impiego specializzandi
I medici potranno restare in servizio fino a 70 anni. «Le nostre proposte determinanti per far fronte a carenze di personale».

«L’estensione al terzo anno di corso per l’impiego degli specializzandi negli ospedali e medici in servizio fino a 70 anni (anche oltre i 40 anni di attività) per far fronte alla grave carenza di personale negli ospedali. Sono questi gli ultimi significativi punti accolti e inseriti nel testo del nuovo Patto della Salute, per il quale Regione Lombardia ha fornito un contributo determinante».

Lo annunciano il governatore Attilio Fontana e l’assessore al Welfare, Giulio Gallera, commentando la proposta esaminata e approvata dalla Commissione Sanità, ufficializzata dalla Conferenza delle Regioni e sulla quale è scattata l’Intesa con il Governo a fronte di un finanziamento incrementale di 2 miliardi nel 2020 e 1,5 miliardi nel 2021 del Fondo Nazionale. «Abbiamo scritto le regole per il funzionamento della sanità del futuro – aggiungono il presidente e l’assessore – e per la sostenibilità di un sistema universalistico, uno dei pochi rimasti a livello internazionale, che rischiava il collasso. Il nuovo Patto contiene elementi importanti per far fronte all’emergenza legata allo svuotamento dei reparti degli ospedali: l’indice di incremento della spesa per le assunzioni raddoppia, passando dal 5 al 10 per cento sull’aumento della quota del Fondo Sanitario Regionale.

Questa nuova opportunità permetterà l’arruolamento di nuovi medici, infermieri e operatori, rafforzerà i servizi per i cittadini riducendo i tempi di attesa, migliorerà gli ambienti e i carichi di lavoro». L’assessore Gallera si sofferma inoltre sulle misure urgenti contenute nel Patto per Salute, che serviranno per arginare lo spopolamento delle corsie: «La possibilità di fornire una crescente autonomia agli specializzandi – sottolinea – garantirà ai giovani medici, già laureati, l’opportunità di esercitare la professione e svolgere mansioni molto utili per le dinamiche gestionali dei servizi ospedalieri. In Lombardia abbiamo recentemente avviato l’impiego degli specializzandi del 4’ e 5’ anno, coinvolgendo una platea di circa 2000 camici bianchi».

Zaia (Veneto): In questo documento c’è molto di Veneto

«In questo documento c’è molto di Veneto, soprattutto per quanto riguarda le risorse umane e la carenza di medici, con l’inserimento nei bandi degli specializzandi dal terzo anno, la possibilità di permanenza al lavoro dei medici con 40 anni di servizio che lo desiderino, ma anche la valorizzazione complessiva del personale infermieristico, e l’inserimento di risorse aggiuntive da introdurre nella contrattazione integrativa. Siamo soddisfatti».

Con queste parole, il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, commenta i contenuti del nuovo Patto Nazionale per la Salute 2019-2021, al quale oggi le Regioni italiane hanno dato la loro intesa unanime. «Se non avessimo smosso le acque con atti e azioni tanto coraggiose quanto ponderate – aggiunge il Governatore – probabilmente non si sarebbero raggiunti questi risultati a livello nazionale, perché la carenza delle risorse umane è da tempo un tallone d’Achille di tutta la sanità italiana . Ringrazio i colleghi delle altre Regioni che hanno voluto condividere questa battaglia nell’interesse della gente che paga le tasse e giustamente chiede un ritorno in termini di servizi di qualità, prima di tutto in tema di salute. Non tutto è risolto, ma è stato fatto un importante passo avanti».

«Da lungo tempo – aggiunge l’Assessore alla Sanità Manuela Lanzarin – abbiamo lavorato per individuare soluzioni e portare all’attenzione nazionale la gravità della situazione per quanto riguarda la carenza di medici, proponendo novità significative che ritroviamo nella parte riguardante le risorse umane». «Parlano Veneto anche altri aspetti molto significativi di questo nuovo Patto – segnala la Lanzarin – che sono la possibilità di destinare fondi aggiuntivi per la contrattazione integrativa che, a cominciare dal Presidente Zaia, sosteniamo da tempo; la semplificazione del reclutamento di personale per rispondere al turn over, la crescita della percentuale possibile di aumento della spesa per le risorse umane».

Per quanto riguarda le risorse umane, il Patto per la Salute prevede l’ammissione anche degli specializzandi al terzo anno ai concorsi per l’assunzione di nuovi medici; la valorizzazione del lavoro svolto dagli specialisti in Medicina e Pronto Soccorso per accedere ai concorsi in tutte le discipline corrispondenti alle specializzazioni possedute; la possibilità per i medici di permanere in servizio anche oltre i limiti di 40 anni di servizio effettivo; la dotazione del 2% del monte salari regionale, al netto degli oneri riflessi, da destinare alla contrattazione integrativa per quelle Regioni che abbiano i conti in ordine e per quelle che abbiano avviato processi di risanamento; il superamento, anche temporaneo, dell’applicazione dell’attuale normativa (art.1, comma 361, legge n. 145/2018) alle graduatorie del personale del Servizio Sanitario Nazionale per garantire il tempestivo reclutamento e assicurare il turn over necessario; la crescita dal 5% al 10% della percentuale di aumento della spesa per le risorse umane. Alla voce “Investimenti”, il Piano indica la necessità di interventi infrastrutturali per 32 miliardi di euro, più 1,5 miliardi per l’ammodernamento tecnologico delle attrezzature, velocizzando l’iter per la sottoscrizione degli Accordi di Programma e la realizzazione delle opere.

La dotazione del Fondo Sanitario Nazionale per il triennio 2019-2021 è indicata in 114 miliardi 474 milioni per il 2019; 116 miliardi 474 milioni per il 2020; 117 miliardi 974 milioni per il 2021.

Solinas (Sardegna): «Accolte le nostre richieste. Riaffermato il ruolo delle Regioni»

«Per la tutela della salute dei sardi non avremmo mai potuto accettare un Patto al ribasso, che non garantisse adeguati livelli di efficienza dei servizi. Abbiamo tenuto sempre una posizione chiara, improntata alla massima attenzione verso i malati, e alla fine le nostre richieste più importanti sono state ascoltate e recepite. Si è raggiunto così un accordo che riafferma il ruolo e l’autonomia delle Regioni e, in un quadro nazionale, rappresenta un contributo alla crescita di un sistema sanitario moderno».

Così il presidente della Regione, Christian Solinas, commenta l’intesa raggiunta sul Patto per la salute oggi a Roma nel corso della Conferenza delle Regioni alla quale ha partecipato l’assessore dell’Industria, Anita Pili. «Le nostre sono proposte di buon senso, che hanno trovato il favore della maggior parte delle Regioni», sottolinea l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu. «Abbiamo mostrato fermezza davanti all’ipotesi di un’intesa che non tenesse conto dei bisogni dei territori e la nuova formulazione del Patto dimostra che non ci sbagliavamo.

Per rispondere alla carenza di personale abbiamo chiesto che i medici possano continuare a lavorare sino ai settant’anni d’età, anche dopo aver raggiunto i quarant’anni di contribuzione, e proposto l’impiego degli specializzandi nei reparti ospedalieri a partire dal terzo anno. Abbiamo ottenuto un impegno preciso anche per la revisione del DM 70, che stabilisce standard e criteri troppo rigidi per la sopravvivenza dei servizi sanitari, senza considerare – conclude l’esponente della Giunta Solinas – le esigenze e le peculiarità del territorio».

Icardi (coordinatore nazionale della Commissione Salute-Conferenza Regioni): «Documento pienamente soddisfacente, è l’inizio di un percorso nuovo»
«Ringrazio i colleghi assessori di tutte le Regioni ed i tecnici regionali per il lavoro svolto sul testo del Patto per la Salute. Ringrazio il ministro della Salute Roberto Speranza e tutti i tecnici ministeriali per la disponibilità all’ascolto delle Regioni.

Il Patto prevede alcuni importanti strumenti per poter disporre dei medici nei reparti, il superamento dei tetti di spesa sul personale, semplificazioni sugli investimenti, l’estensione delle fasce di età per le prestazioni di screening mammografico, la revisione del DM 70 / 2015. In questo lungo dialogo le Regioni hanno dimostrato di sapere individuare e proporre, in modo condiviso, le soluzioni necessarie per migliorare la nostra amata Sanità.

La scheda 17, “Impegni reciproci”, dà un nuovo volto al Patto: non più un mero accordo programmatico e finanziario, statico, ma un percorso fra Regioni e Governo per affrontare e risolvere i problemi ancora aperti. Esprimo quindi la mia personale soddisfazione sulla formulazione definitiva del Patto per la Salute.

Si tratta di un nuovo inizio e, auspico, un sempre maggior coinvolgimento delle Regioni nel percorso, comune, di miglioramento della nostra Sanità». Così Luigi Genesio Icardi, coordinatore nazionale della Commissione Salute, in merito all’approvazione del Patto per la salute.

 

Comments are closed.