Stato di salute del Sistema sanitario pugliese: audizioni in III commssione

 

 

L’incrinarsi del rapporto di fiducia tra medico a paziente. E’ l’anomalia principale evidenziata dai rappresentanti degli Ordini provinciali dei Medici e dal Coordinamento dei sindacati medici auditi oggi nella III commissione, presieduta da Paolo Pellegrino, in ordine allo stato di salute del Sistema
sanitario regionale (su il Consiglio regionale in programma l’1 dicembre prossimo terrà una seduta monotematica).

Il rapporto medico-paziente, che alla base della tutela dei diritto alla salute dei cittadini, è stato leso – secondo i rappresentanti dei medici – da provvedimenti nazionali e regionali. A questo si aggiunge in Puglia la riduzione del personale medico andato in quiescenza e non rimpiazzato, con un aumento dei carichi di lavoro, la disponibilità di apparecchiature a volta obsolete e di sistemi informatici non sempre adeguati. Tutto questo si scarica inevitabilmente sui cittadini costretti ad avere a che fare con le liste d’attesa e sugli stessi medici vittime di episodi di violenza.
La recente manifestazione tenuta a Bari da circa 1000 medici senza fare sciopero, senza rivendicazioni contrattuali, ha espresso il forte disagio della categoria in ordine alla questione della sicurezza, che trova l’apice nelle guardie mediche. Molte di queste non rispettano le norme di sicurezza, altre hanno un’ubicazione periferica. Serve, quindi, un adeguamento strutturale delle stesse, garantendo la sicurezza anche con la presenza di personale specifico e prevedendone eventualmente l’allocazione presso le sedi dei Pronto Soccorsi e presso quelle delle Forze dell’ordine.
In ordine all’andamento della spesa farmaceutica è stato fatto notare che non ci si può rapportare con altre regioni che hanno introdotto da molti anni strumenti efficaci di monitoraggio. In Puglia sono presenti grossi ritardi per quel che riguarda la distribuzione diretta dei farmaci che consente notevoli economie. Chiesta l’assunzione di nuovo personale alla luce dello sblocco del turn over che dovrebbe partire dal prossimo gennaio.
Le organizzazioni mediche hanno espresso il loro apprezzamento per la ripresa del dialogo con la Regione e per la convocazione del Comitato per l’ordine pubblico che si occuperà anche della questione sicurezza dei medici. L’obiettivo è di arrivare a una concertazione dei provvedimenti. In questa direzione vanno i tavoli tematici con gli esperti del settore, concordati nel corso del recente incontro che il Presidente Emiliano ha avuto con le organizzazioni mediche.
In riferimento al Piano di riordino ospedaliero è stato ribadito in particolare il concetto che non è possibile procedere alla chiusura di presidi ospedalieri senza aver messo in atto la riconversione degli stessi, in linea con quanto previsto dal D.M. 70. E fino ad ora, a qualche PTA (Presidi territoriale di assistenza) non è stato fatto granchè.

 

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