Spesa farmaceutica 2017 in calo: -1,9% rispetto al 2016

Il calo della spesa è particolarmente evidente in Puglia, Sardegna, Sicilia, dove è correlato a un sensibile calo del numero delle ricette. 

La spesa farmaceutica netta Ssn nel 2017 cala del -1,9% rispetto al 2016, un calo dovuto alla diminuzione del numero delle ricette (-1,2% rispetto al 2016) e alla riduzione del valore medio della ricetta stessa e quindi del prezzo medio dei farmaci prescritti in regime convenzionale (- 0,7%). Questi i dati Iqvia, già diffusi circa un mese fa e ieri resi disponibili ad Associazioni provinciali e Unioni regionali tramite circolare Federfarma. Dai numeri risulta che “a tale calo di spesa e di consumi nell’ambito della spesa convenzionata corrisponde, invece, nel 2017” evidenzia Federfarma “un rilevante incremento della spesa (+13,3%) e del numero di pezzi di farmaci (+11%) erogati in distribuzione per conto (Dpc).

 

Questo aumento sensibile si colloca all’interno di un incremento della spesa complessiva per farmaci acquistati direttamente dalle strutture pubbliche che nel 2017 è stato pari al +3,9%.

 

Nel 2017 le ricette sono state oltre 580 milioni, pari in media a 9,57 ricette per ciascun cittadino.

 

Le confezioni di medicinali erogate a carico del SSN sono state oltre 1.103 milioni (-1,2% rispetto al 2016). Ogni cittadino italiano ha ritirato in farmacia in media 18,2 confezioni di medicinali a carico del SSN, di prezzo medio pari a 9,42 euro (9,48 euro nel 2016)”.

 

“Le farmacie” sostiene Federfarma “continuano a dare un rilevante contributo al contenimento dei costi – oltre che con la diffusione degli equivalenti e la fornitura gratuita al Ssn di tutti i dati sui farmaci Ssn – con lo sconto per fasce di prezzo, che ha prodotto nel 2017 un risparmio di circa 415 milioni di euro, ai quali vanno sommati circa 67 milioni di euro derivanti dalla quota dello 0,64% di cosiddetto pay-back, posto a carico delle farmacie a partire dal 1° marzo 2007 e sempre prorogato, volto a compensare la mancata riduzione del 5% del prezzo di una serie di medicinali.

 

A tali pesanti oneri si è aggiunta, dal 31 luglio 2010, la trattenuta dell’1,82% sulla spesa farmaceutica, aumentata, da luglio 2012, al 2,25%.

 

Tale trattenuta aggiuntiva ha comportato, per le farmacie, un onere quantificabile nel 2017 in circa 188 milioni di euro. Complessivamente, quindi, il contributo diretto delle farmacie al contenimento della spesa, nel 2017, è stato di circa 670 milioni di euro.

 

È bene ricordare che lo sconto a carico delle farmacie ha un carattere progressivo in quanto aumenta all’aumentare del prezzo del farmaco, facendo sì che i margini reali della farmacia siano regressivi rispetto al prezzo.

 

Le farmacie rurali sussidiate e le piccole farmacie a basso fatturato SSN (i cui limiti sono stati aggiornati dalla legge 172/2017 a decorrere dal 1° gennaio 2018) godono di una riduzione dello sconto dovuto al SSN”.

 

Per quanto riguarda l’incidenza sulla spesa lorda delle quote di partecipazione a carico dei cittadini, questa rileva Federfarma “è aumentata, passando dal 14,2% del 2016 al 14,4% del 2017.

 

Nelle Regioni con ticket più incisivo le quote di partecipazione hanno un’incidenza sulla spesa lorda tra il 12,3% e il 20,9% (in Valle d’Aosta).

 

Complessivamente i cittadini hanno pagato oltre 1,5 miliardi di euro di ticket sui farmaci, di cui più del 67% (dato AIFA) dovuto alla differenza di prezzo rispetto al farmaco equivalente meno costoso”.

 

E ancora Federfarma evidenzia come “continua ad aumentare l’incidenza dei farmaci inseriti nelle liste di riferimento AIFA a seguito della scadenza del brevetto del farmaco di marca.

 

A livello nazionale l’incidenza delle confezioni di farmaci a brevetto scaduto sul totale delle confezioni erogate in regime di SSN è a oltre l’80% , mentre la relativa spesa super il 61% del totale.

 

L’incidenza delle confezioni di generici veri e propri è pari al oltre il 29% del totale per una spesa per a oltre il 18% del totale, con notevoli differenze a livello regionale”.

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