Sanità. Direttiva e riorganizzazione servizi. Emiliano e Gorgoni con i sindacati

Michele Emiliano – Governatore Regione Puglia

L’attuazione della delibera europea, la 161 del 2014 (riposo di 11 ore e 48 ore di lavoro settimanale), e l’avvio della discussione per una nuova politica sanitaria in grado di mettere in sicurezza il sistema della salute della Regione Puglia, sono stati gli argomenti all’ordine del giorno dell’incontro che si è svolto questa mattina tra il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il direttore del Dipartimento Promozione della Salute Giovanni Gorgoni e tutte le sigle sindacali del settore.

“Noi dobbiamo cercare di mettere in sicurezza il sistema della salute della Regione Puglia non solo per quest’anno – ha detto Emiliano – ma per un periodo un po’ più lungo. Riorganizzare il nostro sistema sanitario ci consente anche di negoziare con il Governo nazionale condizioni diverse per il riparto del fondo sanitario nazionale per il 2016. Noi finora abbiamo fatto un percorso serio, utile e riconosciuto dal Ministero della Economia e Finanze, di risalita nella graduatoria dei LEA (livelli essenziali di assistenza) che ci autorizza a pensare di avere una particolare credibilità nel porre questioni importanti sia alla conferenza Stato regioni che al governo”.

“Per quanto riguarda la direttiva europea, direttiva naturalmente che è sacrosanta per la tutela dei lavoratori e dei cittadini, mi auguro – ha aggiunto il Presidente – che alla Regione Puglia venga dato il permesso di reagire a questa situazione. Ci vorrebbero nuove assunzioni che però sono vietate alle Regioni in piano operativo come la nostra. È evidente quindi che c’è la necessità di sbloccarle per tenere i reparti aperti. Il Governo, pur sapendo che la Direttiva stava diventando operativa, non ha predisposto alcun piano di emergenza, siamo stati noi dalle Regioni a chiedere ai parlamentari pugliesi, che ringrazio, di fare gli emendamenti per sbloccare le assunzioni”.

Emiliano ha poi ribadito che “noi non possiamo aumentare le tasse e quindi dobbiamo necessariamente riorganizzare i servizi anche a costi pesanti. Ciò significa che ci sono potenzialmente venticinque ospedali, le cui prestazioni sono da verificare. Nel frattempo però è arrivata la diagnosi. L’Istituto Superiore di Pisa Sant’Anna ci consegnerà, attraverso il sistema di valutazione delle performance dei sistemi sanitari, i dati che presenteremo tra qualche giorno. Per la prima volta nella storia della sanità pugliese, avremo la performance per ciascun reparto di ciascun ospedale, ossia la misurazione della capacità operativa”.

“Noi vi trasmetteremo tutti i dati di cui disponiamo – ha continuato Emiliano dialogando con i sindacati – non costruiremo blitz all’improvviso, non adopereremo un doppio livello di informazione. Tutto verrà reso chiaro. Questo lavoro con il Sant’Anna ci consentirà, dati alla mano, di poter fare una diagnosi complessiva e precisa, che potrà essere sempre migliorata, e di impostare anche una terapia. Una terapia condivisa con voi, perché insieme dobbiamo prendere una decisione partecipata. Noi dobbiamo impostare un protocollo terapeutico e poi, costi quel che costi, portarlo a termine”.

Per Emiliano “occorre studiare i dati e conoscere le singole situazioni per poi prendere la decisione giusta e portarla avanti”.

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