E-commerce, l’Italia resta in coda

 

 

Cambiare il commercio tradizionale per poter rimanere competitivi. Anche grazie al crollo del costo delle tecnologie digitali e ai tempi rapidi di acquisizione di milioni di clienti, il commercio on line rappresenta l’ultima frontiera del commercio. L’argomento è stato oggetto dell’11° Consumer&retail summit organizzato dal Sole 24 Ore. Il confronto tra l’Italia e gli altri Paesi europei è disarmante: oggi in Italia il peso del commercio on line è solo il 2,8% del totale, ma si stima che arriverà al 7,3% entro il 2021. Nel Regno Unito rappresenta il 15,5%, in Francia il 10,2%, in Germania il 9,9%. Prima dell’Italia si collocano Spagna (4,2%), e Grecia (3,5%). La frammentazione della rete commerciale, con 750mila negozi in sede fissa e oltre 200mila ambulanti, giustificano il “ritardo” italiano, soprattutto nell’alimentare.

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