Conca: “Regione e Comuni complicano la vita alle famiglie con persone disabili”

Mario Conca – Consigliere Movimento 5 Stelle – Regione Puglia

“La quotidianità delle famiglie con persone affette da disabilità è da settimane minacciata da una decurtazione improvvisa delle ore previste per l’assistenza domiciliare, che erano già insufficienti, e che da sei ore settimanali sono passate a due.” Questa la denuncia del consigliere regionale M5S Mario Conca. Il consigliere gravinese racconta di casi di mamme ottantenni costrette ad accudire figli quarantacinquenni con gravi difficoltà motorie e ritardi neurologici e che sono costrette a pagarsi privatamente un servizio che invece per reddito gli spetterebbe gratuitamente.
“Negli ultimi giorni – prosegue Conca – ho più volte incontrato le famiglie per approfondire la problematica. Mi sono personalmente recato presso l’ufficio di piano dell’ambito ad Altamura dove ho parlato con la Dott.ssa Incampo la quale mi ha chiaramente detto che hanno dovuto rimodulare le ore perché l’alternativa sarebbe stata il non poter assicurare assistenza per i restanti dieci mesi di contratto, nell’attesa che dalla regione venga implementato il buono-servizio.”
Conca fa sapere di aver inoltre già richiesto una copia del contratto stipulato con l’ATI che raccoglie le cinque cooperative accreditate dalla regione e che è comprensivo anche dell’assistenza agli anziani. Copia del contratto non ancora pervenuta nonostante le rassicurazioni della stessa Dott.ssa Incampo, che aveva richiesto lettera formale di accesso agli atti per ottenere autorizzazione dal dirigente Dottor Galeota.
Insomma una situazione di impasse sulle cause della quale il consigliere pentastellato ha cercato di indagare recandosi personalmente all’assessorato regionale al Welfare, dove gli è stato comunicato che l’attuale penuria di fondi, che ormai caratterizza ogni settore nevralgico della società civile, ha fatto sì che negli anni il FNA (Fondo per le Non Autosufficienze) venisse rivisto al ribasso, diminuendo le risorse disponibili di un 70-80% rispetto al 2008. Ciò si è tradotto in una necessità di attingere ai fondi comunali, regionali e FESR per colmare la carenza dell’offerta assistenziale.
“Mi è stato inoltre comunicato che particolari criticità in termini di risorse umane esistono proprio nel nostro ambito (Gravina – Poggiorsini – Santeramo – Altamura capofila) che se non verrà potenziato andrà a scartamento ridotto. È assurdo – prosegue Conca – che il secondo ambito più grande della provincia non abbia personale a sufficienza, pertanto i comuni dovrebbero distaccare in comando figure capaci di programmare, spendere e rendicontare, onde evitare di non essere consequenziali mettendo in difficoltà gli assistiti.”
Per quanto riguarda il voucher “buono-servizio”, fa sapere il consigliere M5S, per essere erogato necessita di un catalogo online formato da enti accreditati e che si sta implementando su sistema.puglia.it. Successivamente dovrà seguire un iter burocratico che durerà circa un mese prima che le stesse famiglie possano autonomamente online oppure con l’aiuto dell’ambito, delle stesse strutture e degli uffici dei servizi sociali, scegliere l’ente e fare richiesta delle ore previste dal piano terapeutico. Nel merito Conca dichiara: “Tutto questo non era possibile farlo prima, evitando l’interruzione di un servizio pubblico rivolto a famiglie di pazienti complessi?

Alla luce di tanto, dovendo il servizio del buono partire presumibilmente entro la fine del mese di novembre, ho chiesto all’ambito di Altamura di ripristinare immediatamente le ore in ADI, così da alleviare da subito i disagi arrecati alle famiglie con figli affetti da autismo, tetraparesi spastiche, etc. Se volessero potrebbero farlo in accordo con l’ATI, sapendo fin d’ora che le ore mancanti per i mesi a venire saranno assicurate dai fondi FESR (buono-servizio) che anche per il 2016 saranno finanziati dalla nuova programmazione 2014/2020.Insomma non posso che stigmatizzare – conclude Conca – come la pubblica amministrazione da una parte continui a sprecare denaro pubblico e, dall’altra, non riesce a garantire l’essenziale alle fasce più deboli della collettività”./

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