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Vivilasanità, Giovanni Migliore, DG Policlinico Bari: assistenza Covid, chirurgia di eccellenza e vaccinazioni: le tre sfide del più grande ospedale pugliese

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Vivilasanità – Intervento di Giovanni Migliore – Direttore Generale Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Bari

 

 

Assistenza Covid, chirurgia di eccellenza e vaccinazioni: le tre sfide del più grande ospedale pugliese

Al Policlinico di Bari il 30% dei pazienti Covid di Rianimazione di tutta la regione

 

* di Giovanni Migliore

Direttore Generale Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Bari

Tre sfide da affrontare tutte insieme. Non era facile eppure ce l’abbiamo fatta. Il Policlinico di Bari è riuscito a garantire il soccorso e la cura dei pazienti Covid, l’assistenza sanitaria d’eccellenza per i malati di altre patologie, la vaccinazione dei fragili. In tre mesi, grazie allo straordinario impegno dei professionisti che lavorano in azienda , le attività non si sono mai fermate. Anzi. Sono raddoppiate.

LA PANDEMIA COVID

L’apertura e la gestione del presidio per le maxi emergenze allestito in Fiera del Levante grazie all’intuizione della Regione Puglia ha coinvolto circa 400 tra medici, infermieri e operatori sociosanitari. Con i 152 posti letto il padiglione della Fiera è stato l’avamposto dell’emergenza. La struttura innovativa, la dotazione tecnologica e l’organizzazione multidisciplinare che ha consentito di svolgere anche una fisioterapia precoce, hanno dimostrato di funzionare con ottimi risultati in termini di efficacia delle cure e di riduzione del rischio. Nei reparti dell’azienda tra Policlinico e Fiera abbiamo curato il 30% dei pazienti Covid in rianimazione di tutta la Puglia. Nel momento di picco sono stati ricoverati 330 pazienti positivi al coronavirus di cui oltre 90 in terapia intensiva, un numero di gran lunga superiore a quello della prima ondata quando al massimo i degenti erano stati 180-200 di cui al massimo 40 in terapia intensiva. Ed è un numero tra i più alti in Italia se si pensa che  il grande Policlinico romano Umberto I ha 55 letti di intensiva o il Policlinico di Milano 44. Abbiamo avuto i complimenti sia del commissario per l’emergenza Covid, il generale Francesco Paolo Figliuolo, sia della ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini quando sono venuti in visita a Bari e hanno potuto apprezzare l’organizzazione messa in piedi dal Policlinico nel plesso della Fiera.

Per far fronte a questo grande sforzo che ci vede in prima linea nella lotta al Covid ormai da un anno sono stati assunti 878 tra medici, infermieri, operatori sociosanitari, biologi e tecnici. La quota più significativa è quella degli infermieri: sono state 583 le nuove leve reculate da marzo 2020 a oggi e hanno rappresentato un rinforzo importante in corsia che ci ha aiutato a gestire la pandemia senza tuttavia abbandonare le attività ordinarie.

LE PRESTAZIONI SANITARIE

Nel corso dell’ultima ondata, infatti, non sono mai state sospese le prestazioni ambulatoriali e gli screening. A subire rallentamenti è stata solo l’attività chirurgica: per garantire l’impegno degli anestesisti nelle terapie intensive Covid è stato differito circa il 60% degli interventi di marzo e aprile 2021. Ma stiamo realizzando un progetto per lo smaltimento delle liste d’attesa per riuscire nei prossimi tre mesi a recuperare il ritardo. Proprio come abbiamo fatto subito dopo la prima ondata: al 31 dicembre scorso il Policlinico aveva recuperato il 97 per cento delle 44.653 prestazioni del 2020 che avevano subito uno stop nel periodo 9 marzo-18 maggio a causa del lockdown.

Grazie al maggior numero di anestesisti e infermieri assunti per l’emergenza, saremo ora in grado di aumentare il numero di ore di sale operatorie.

L’attività chirurgica, tuttavia, non si è fermata e, nonostante le difficoltà legate alla pandemia, il lavoro eccezionale dei nostri professionisti è andato avanti assicurando prestazioni d’eccellenza. Tanto per fare qualche esempio che ha avuto un’eco importante sulla stampa, penso all’intervento neurochirurgico di rimozione di un tumore al cervello su un paziente sveglio, al rarissimo caso di infarto prima del parto con mamma e figlia e messe in salvo da cardiologi e ginecologi, all’orecchio bionico impiantato su un bambino di dieci mesi dallo staff di otorinolaringoiatri. Tutto questo è successo nel pieno della pandemia e non era scontato.

I CANTIERI

Sono proseguiti anche i cantieri. Piccoli e grandi. Abbiamo inaugurato la sala autoptica di terzo livello che consente di effettuare attività ad alto rischio nella massima sicurezza degli operatori sanitari e candida il Policlinico di Bari con la scuola di Medicina legale, un’eccellenza del territorio, a diventare un punto di riferimento nell’intero Mezzogiorno. Il nuovo plesso Asclepios 3, che cambierà il volto del quartiere ospedaliero, è in dirittura di arrivo. Sarà, come lo ha definito il progettista l’architetto catalano Albert de Pineda, “l’ospedale del futuro”: un ambiente accogliente, modernissimo, a misura di paziente. L’edificio, in tutto 27mila metri quadri e quasi 200 posti letto dotato di sale operatorie, ospiterà il complesso chirurgico cardio-toraco-vascolare. Stiamo già pensando all’organizzazione con l’obiettivo di abitare il nuovo padiglione entro la fine dell’anno.

LE VACCINAZIONI

Negli ultimi tre mesi, infine, il Policlinico di Bari è stato impegnato su un altro fronte, quello delle vaccinazioni contro il Covid19 destinate ai pazienti fragilissimi in cura nei nostri centri specialistici. Da marzo a oggi negli ambulatori ospedalieri sono stati vaccinati circa 12mila fragili tra cui malati oncologici, trapiantati, pazienti neurologi e diabetici, affetti da malattie rare. Ci siamo riusciti aprendo gli ambulatori fino a sera, in occasione della notte dei vaccini siamo riusciti a somministrare in meno di 24 ore 3mila dosi, e organizzando giornate dedicate alle singole patologie.

Abbiamo messo in campo tutte le risorse di personale disponibili per la vaccinazione: oltre 200 operatori sanitari organizzati in team multidisciplinari, con la presenza sia di igienisti sia di specialisti in oncologia, ematologia, neurologia, urologia, per dare maggiori garanzie di sicurezza e di tranquillità nella somministrazione della profilassi vaccinale. Uno sforzo importante per mettere in sicurezza i pazienti più fragili.

Ai professionisti che hanno reso possibili questi risultati e che sono il vero orgoglio del Policlinico va il riconoscimento di tutta l’azienda. Un ringraziamento particolare anche alla nuova direttrice sanitaria, Annamaria Minicucci, che ha accettato la sfida di venire da Napoli a Bari e assumere la guida sanitaria del più grande ospedale pugliese.

 

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Periodico Vivi La Sanità

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