Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Vivilasanità – A colloquio con Alessandro Delle Donne – Direttore Generale IRCCS “Giovanni Paolo II” di Bari

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Più sostegno alla ricerca per offrire maggiori e migliori chance di cura

Più tecnologia a servizio delle cure

 

Più tecnologia a servizio delle cure, spazi nuovi per un’accoglienza più adeguata alle necessità dei malati oncologici, più sostegno alla ricerca per offrire maggiori e migliori chance di cura. Questo il nuovo indirizzo, targato Alessandro Delle Donne per l’Istituto Tumori ‘Giovanni Paolo II’ di Bari, Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico. «Quello su cui stiamo lavorandocosì il Direttore Generaleè un vasto piano di rilancio dell’oncologico barese. È un progetto di ampio respiro, che prevede assunzioni e investimenti, condiviso e definito con il presidente della giunta regionale, Michele Emiliano, con l’assessore alla salute, Rocco Palese, con il direttore del dipartimento regionale promozione della salute, Vito Montanaro. L’Istituto Tumori di Bari è oggi un tassello fondamentale della rete ospedaliera regionale e, in prospettiva, deve ulteriormente rafforzare il suo ruolo di centro di riferimento oncologico regionale ed extraregionale».

Il rilancio parte innanzitutto da un aumento dei posti letto e degli spazi per l’attività ambulatoriale. Già a fine 2021, sono stati attivati 10 posti letto in più per l’ematologia, a cui sono stati destinati anche nuovi ambienti per l’attività ambulatoriale e, in particolare per la chemio. Lavori ormai in dirittura d’arrivo anche per la terapia intensiva, destinata in particolare ai pazienti sottoposti a interventi chirurgici. Il progetto prevede l’organizzazione di una stanza dedicata e supertecnologica, di nuova concezione, che permetterà al personale medico e infermieristico di seguire di più e meglio i pazienti che devono rimanere in osservazione appena usciti dalla sala operatoria. L’aumento dei posti letto in terapia intensiva è fondamentale anche in previsione di un aumento dell’attività chirurgica. «I nostri chirurghi avranno presto a disposizione robot per la chirurgia di alta precisione, il che consentirà di effettuare interventi meno demolitivi ed invasivi con l’effetto benefico della riduzione dei tempi di degenza e della velocizzazione dei tempi di ripresa post intervento», spiega Delle Donne.

Recuperare spazi e ottimizzare i servizi, dunque. Con questo obiettivo, si sta lavorando anche alla riorganizzazione degli spazi per il CUP, il centro unico prenotazioni. «Oggi gli sportelli del CUP si trovano proprio all’ingresso dell’Istituto. Entro luglio, invece, il CUP sarà sistemato in un altro edificio dell’Istituto, vicino alla biobanca, in una palazzina autonoma, che consentirà accessi riservati: chi viene a pagare il ticket non dovrà più entrare in Istituto, e chi viene a fare le terapie o le visite non dovrà zigzagare fra i pazienti in coda allo sportello». Il ‘nuovo’ CUP sarà ospitato in un edificio finora adibito a deposito. «Sarà un ambiente più grande, completamente informatizzato e dotato di ogni confort per chi deve prenotare un esame o pagare una visita». Gli ambienti che oggi ospitano il ‘vecchio’ CUP, invece, diventeranno nuovi ambulatori per l’oncologia medica, per i quali è prevista l’attivazione di 20 posti letto. Stessa sorte anche per gli uffici amministrativi, gli uffici della direzione strategica e, in particolare, della direzione scientifica. «Tutti spazi da destinare alle cure, alle visite, ai posti letto. Oggi sono attivi 110 posti letto, l’obiettivo è di raggiungere i 169 posti letto che ci sono stati assegnati dal piano di riordino ospedaliero della regione Puglia», sottolinea  Delle Donne.

Ma gli operai non sono al lavoro solo per realizzare più posti letto. Anche al piano -1 dell’Istituto sono in corso lavori strutturali per accogliere nuove apparecchiature per la diagnosi. Da gennaio, è in funzione un nuovo tomografo a 128 slices (o strati) che consente, grazie alla velocità di esecuzione a spirale, di usare basse dosi di radiazioni ottenendo immagini diagnostiche più dettagliate. L’Istituto si appresta ad acquistare anche un nuovo macchinario per la risonanza magnetica nucleare mentre è stato annunciato l’avvio del procedimento valutativo, da un punto di vista tecnologico, strutturale ed organizzativo, per l’acquisto di un tomografo per la PET, la tomografia a emissioni di positroni.

Agli investimenti strutturali e strumentali si aggiunge poi un significativo investimento in risorse umane.

«La direzione strategica dell’Istituto è impegnata, in queste settimane, in un piano di rimodulazione del piano triennale del fabbisogno del personale che prevede, già entro fine anno, il reclutamento di medici, infermieri, ricercatori, tecnici di laboratorio e personale amministrativo. La Regione Puglia ci ha recentemente concesso una revisione al rialzo del fabbisogno di personale. Questo si aggiunge alle procedure concorsuali e di stabilizzazione già in corso. Ci saranno presto occasioni in più per tanti professionisti, con l’obiettivo ultimo di garantire un’assistenza più qualificata per i nostri pazienti», asserisce Delle Donne.

Infine, la ricerca, dove il solco sembra già essere tracciato. Nel 2021, la produzione scientifica ha registrato un +80% di pubblicazioni rispetto al 2019 e un +40% rispetto al 2020, con un incremento dell’impact factor che è passato da 456 a 1050 (dato grezzo, non normalizzato). Per il 2022 si aspetta un ulteriore crescita, frutto anche delle collaborazioni con altri istituti di ricerca, nazionali e internazionali, e delle significative esperienze di scambio di ricercatori.

E proprio nella prospettiva di più occasioni di scambio, è maturata la convezione con l’Università degli Studi di Bari ‘Aldo Moro’ che ha ‘clinicizzato’, cioè trasformato in clinica a direzione universitaria, l’unità operativa di ginecologia oncologica. «Una svolta storica per questo Istituto», afferma  a riguardo Alessandro Delle Donne «che è stato inserito fra le sedi decentrate della collaborazione fra Università di Bari e sistema sanitario regionale. L’iter amministrativo è partito lo scorso settembre, in sede di commissione paritetica regione Puglia-Università di Bari e rientra in un più vasto piano strategico di sviluppo nel settore dell’oncologia. Oltre alla formazione e alla ricerca, infatti, l’avvio di una clinica di ginecologia oncologica all’Istituto Tumori significherà, fin da subito, più occasioni di cura per le pazienti. «Una scelta strategica conclude Delle Donnevisto che, lo scorso triennio, la regione Puglia ha registrato quasi 7 milioni di mobilità passiva, cioè spese mediche di pazienti pugliesi che sono andate fuori regione per curare tumori ginecologici. Bisogna invertire la rotta, ridurre i viaggi della speranza e accogliere qui a Bari pazienti, pugliesi e non».

 

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Periodico Vivi La Sanità

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