Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Test sierologici, come orientarsi con le nuove regole

277

 

Potranno eseguirli solo i laboratori accreditati, dietro presentazione della ricetta medica. Nei luoghi di lavoro l’adesione allo screening resta volontaria.

 

A poche ore dall’introduzione delle nuove regole, è già attiva la vigilanza sul mercato dei test sierologici Covid-19.

La Regione dispone che possano eseguirli solo i laboratori di analisi autorizzati e solo in presenza di una richiesta del medico di famiglia (“su ricettario bianco anche sotto forma di documento informatico”).

I test sierologici non indicano se siamo attualmente malati e contagiosi. Essi ci informano solo su eventuali contagi trascorsi, rilevando tracce di anticorpi specifici. Pertanto, il responso del test non può essere utilizzato per finalità diagnostiche, né per determinare l’idoneità di un lavoratore nei contesti lavorativi.

Negli ultimi tre mesi sono emerse diverse tipologie di test, non tutte efficaci e precise. Per questo si cita una recente circolare del ministero della Salute: “si raccomanda l’utilizzo di test del tipo CLIA e/o ELISA che abbiano una specificità non inferiore al 95% e una sensibilità non inferiore al 90% (…) Al di sotto di tali soglie, l’affidabilità del risultato ottenuto non è adeguata …”.

I test infatti si distinguono tra “qualitativi” e “quantitativi”. Appartengono alla prima categoria quelli che forniscono una risposta semplice (“positivo” oppure “negativo”) sulla presenza di anticorpi specifici. I test indicati come “quantitativi”, invece, misurano la quantità di anticorpi e, così facendo, secondo i più recenti studi scientifici, consentono anche di indicare i tempi del contagio che documentano.

Per chi risultasse positivo al test sierologico, prevista l’esecuzione del test molecolare con tampone orofaringeo, finora l’unico metodo utile per capire se il soggetto risulti tuttora contagiato e contagioso.

In base alle nuove norme, i test sierologici potranno essere eseguiti solo dai laboratori accreditati con il Servizio Sanitario Regionale. Non si esclude che la Regione ne pubblichi a breve l’elenco, per agevolare la scelta dei pazienti.

Aziende e singoli lavoratori possono scegliere se aderire o no a una campagna di test sierologici su sangue venoso. Tuttavia, i risultati dello screening vanno condivisi con gli organismi di sorveglianza, nel rispetto della privacy di tutti. I soggetti positivi saranno posti in isolamento volontario, in attesa del tampone nasofaringeo.

Comments are closed.