Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Speranza: La sfida è quella di garantire cure sicure in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale

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Al ministero della Salute il workshop organizzato in occasione della Prima Giornata nazionale per la sicurezza delle cure e della persona assistita.

 

Il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro: «La consapevolezza della possibilità di eventi avversi non deve farci dimenticare che eroghiamo assistenza sicura in oltre il 90% dei casi».

 

«La sicurezza delle cure è parte costituiva del diritto alla salute e una priorità per le politiche sanitarie nazionali e globali, da affrontare insieme: tra istituzioni a tutti i livelli, con i professionisti e i pazienti.

 

Considero un’opportunità e una responsabilità celebrare, proprio all’inizio del mio mandato da ministro della Salute, questa prima giornata nazionale della sicurezza delle cure e della persona assistita, versione italiana della prima Giornata mondiale della sicurezza dei pazienti, promossa dall’Organizzazione mondiale della sanità ogni 17 settembre».

 

È quanto ha dichiarato il ministro della Salute Roberto Speranza in occasione del workshop svoltosi oggi al ministero per celebrare la prima Giornata nazionale per la sicurezza delle cure e della persona assistita.

 

«La sfida sempre aperta – ha aggiunto il Ministro – è quella di garantire cure sicure in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale.

 

Si tratta di un tema inscindibile dal finanziamento del Servizio sanitario nazionale, dalla formazione del personale sanitario, dal coinvolgimento dei cittadini.

 

Ringrazio tutti gli organizzatori e i partecipanti al workshop che si tiene al ministero per fare il punto della situazione nel nostro Paese, anche alla luce della Legge 24 del 2017 che regola la materia. L’evento affianca numerose iniziative regionali.

 

Ne condivido lo spirito unitario che spero possa estendersi nelle prossime edizioni ed essere così ancora più inclusivo e collaborativo».

 

Promossa dal Ministero della Salute, dalla Commissione Salute della Conferenza Regioni e Province autonome, dall’Istituto superiore di sanità (Iss), dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), dall’Agenzia
nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) la prima Giornata nazionale per la sicurezza delle cure e della persona assistita è nata per sottolineare che la sicurezza delle cure è parte costitutiva del diritto alla salute, come previsto nell’art. 1 della Legge 24 del 2017, la Giornata è stata ufficialmente indetta nel nostro Paese con direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri del 4 aprile 2019, su proposta del Ministro della Salute e in accordo con la Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e Province autonome, aderendo alle indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

 

Secondo le stime 1 paziente su 10 tra quelli ospedalizzati va incontro a un evento
avverso; ma fortunatamente solo una minima parte comporta danni permanenti o morte; l’Ocse stima che il 6% delle giornate di degenza ospedaliera sia dovuto a eventi avversi derivati da attività ambulatoriale e cure primarie; globalmente eventi avversi di questo tipo rientrano nelle prime 10 cause di morte e disabilità nel mondo (Oms).

 

Questi eventi si possono prevenire non totalmente, ma in una percentuale stimata attorno al 40-50%.

 

«Ad oggi  – ha affermato Silvio Brusaferro, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità nel suo intervento al workshop – non esistono evidenze che si possa arrivare al rischio zero; esistono evidenze che laddove c’è un impegno di tutti nell’applicare le raccomandazioni specifiche emergenti dagli studi scientifici si possono dimezzare gli eventi avversi: ma non annullare completamente».

 

«La sfida più importante per il nostro Paese – ha aggiunto Brusaferro – è quella di ridurre le differenze che esistono tra Regioni e all’interno delle Regioni stesse nell’affrontare questo fenomeno e in conclusione quella di ridurre l’accadimento di eventi avversi.

 

Garantire cure sicure e di buona qualità è un dovere del Ssn e di tutti coloro (professionisti e organizzazioni) che erogano cure e assistenza: è un problema che non può e non deve essere ignorato a partire dai percorsi di formazione universitari per proseguire con l’Ecm.

La seconda sfida è quella di far emergere la consapevolezza in tutti, cittadini e professionisti, che prevenire gli eventi avversi in modo efficace richiede un impegno comune e costante e non solo quando purtroppo si verificano eventi catastrofici come la morte o l’invalidità permanente, né tantomeno solo
nel momento risarcitorio.

 

La consapevolezza dell’esistenza del rischio, la conoscenza delle procedure per prevenirlo e l’adesione alle stesse (da parte dei professionisti e dei pazienti) sono elementi decisivi per una prevenzione efficace.

 

La terza sfida – ha proseguito il Presidente dell’Iss – è quella di acquisire la consapevolezza della dimensione del problema senza sottostimarlo ma anche evitando percezioni non sostenute da evidenze.

 

Questo fenomeno è ben illustrato dallo studio Eurobarometer 2014 dove alla domanda “come stimi la probabilità che un paziente subisca un danno legato ad assistenza ospedaliera nel tuo Paese”, gli italiani attribuivano un 57% mentre alla domanda
“tu stesso o qualche membro della tua famiglia ha avuto un evento avverso ricevendo assistenza a livello ospedaliero” il 13% rispondeva affermativamente».

 

«La consapevolezza della possibilità di eventi avversi non deve farci dimenticare  – ha concluso Brusaferro -che eroghiamo assistenza sicura in oltre il 90% dei casi.

 

La sicurezza delle cure è un elemento essenziale per garantire la qualità da parte di chi eroga prestazioni sanitarie.

 

Gli eventi avversi non sono completamente evitabili ma in una buona percentuale di casi possono essere prevenuti.

 

L’Italia ha un impianto normativo avanzato e coerente con gli standard internazionali, esperienze nazionali, regionali e buone pratiche molto valide: la sfida è quella di concretizzarle in modo omogeneo in tutto il Paese.

 

La miglior sicurezza delle cure è il frutto di una attenzione e di uno sforzo continui che ci vedono tutti coinvolti, ciascuno nel proprio ruolo».

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