Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Sanità Taranto, Perrini: “Tra poco più di sei mesi il San Cataldo sarà completato…”

Renato Perrini - Consigliere C.O.R. - Regione PUglia
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… ma scommettiamo che per il taglio del nastro ci vorranno almeno tre anni?”

“Il direttore generale dell’Asl di Taranto, Stefano Rossi, è ottimista. Questa mattina, rispondendo alla mia richiesta di audizione in Commissione Sanità, ha assicurato che i lavori per il nuovo ospedale di Taranto proseguono rispettando il cronoprogramma. O meglio, ci sono SOLO tre mesi di ritardo rispetto alla consegna per cui anziché gennaio 2022, l’opera sarà consegnata ad aprile 2022.

 

Il ‘lieve’ ritardo andrebbe, sempre secondo Rossi, imputato al forte caldo di questa estate, ma già a giugno scorso avevo già denunciato i ritardi… In ogni caso, sta di fatto che così si dà l’idea ai tarantini che fra qualche mese, sul nostro territorio, sarà inaugurato il nuovo ospedale. E non è così, lo dice lo stesso dg, precisando che la ditta consegnerà la struttura, ma poi bisognerà appaltare gli arredi e le tecnologie, tenuto conto anche dei trasferimenti dal Santissima Annunziata. Un appalto di 105 milioni, quindi una procedura che non si fa dall’oggi al domani. Senza contare che la ditta che ha vinto l’appalto sta per consegnare quelle che vengono considerate le ‘opere grigie’, vale a dire quelle che poi dovranno essere oggetto di altri appalti: mense, parcheggi e via dicendo.

 

A tutto questo si aggiunge l’atavica carenza di medici e altri operatori sanitari, non vorrei che alla fine avessimo la bella e nuova struttura, i macchinari diagnostici all’avanguardia e poi mancasse il personale. Insomma: oltre al danno, la beffa.
Non voglio sempre fare la Cassandra della situazione, ma probabilmente ci vorranno non meno di tre anni per il taglio del nastro e i tarantini non possono aspettare così tanto tempo per avere una Sanità degna di questo nome. Le persone ammalate di tumore – penso alle tante donne che devono combattere la loro battaglia contro il cancro al seno o gli uomini colpiti dal cancro alla prostata (i due tumori più frequenti) – non possono attendere che si completi il nuovo ospedale per una vera riorganizzazione che consenta loro di trovare nella stessa area medica dalla sala operatoria, a quella riabilitativa e la farmacia dove poter ritirare i farmaci.

 

Ciò che è accaduto l’estate scorsa, quando Rossi diceva che faceva troppo caldo per gli operai del cantiere, ma non per gli ammalati oncologici che con oltre 40 gradi dovevano (dopo aver fatto visite o chemio) fare anche 20 chilometri per ritirare un farmaco, da un altro ospedale, salvo poi sentirsi dire che non vi era. Questi ammalati non possono attendere ancora, per amore della verità devo dire che mi è stata data rassicurazione che presto, anche in seguito alle mie sollecitazioni, sarà disponibile una farmacia al Moscati.

Per questo sia al Dg Rossi sia all’assessore alla Sanità Lopalco ho chiesto, nell’attesa dell’ospedale San Cataldo, di potenziare le altre strutture esistenti, penso soprattutto al Moscati, perché diventi davvero un centro di eccellenza, così come alcuni ospedali sul territorio, penso agli ospedali di Massafra, Grottaglie e Martina Franca”.

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