Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia

Salvataggio Pop-Bari: via libera dall’Ue

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Abi, bene il patto con i sindacati. Ultima parola agli azionisti.

 

(GdM) – Via libera dalla Ue al salvataggio della Banca Popolare di Bari da parte del Fitd e di Mcc, che assumerà poi il controllo dell’istituto di credito, e ora l’ultima parola spetta ai soci nell’assemblea del 30 giugno. Un via libera informale è arrivato da Bruxelles dopo l’accordo raggiunto con i sindacati che prevede 650 esuberi in 10 anni. La convocazione formale per gli azionisti, per i quali sono previsti una serie di incentivi e un’offerta transattiva, potrebbe arrivare fra oggi e lunedì.

 

Come ha spiegato un portavoce da Bruxelles, «La Commissione Ue sulla base delle informazioni rese disponibili a Bruxelles dalle autorità italiane durante questi scambi, l’intervento nella Banca Popolare di Bari sembra essere conforme al mercato e quindi la misura in questione non costituisce aiuti di Stato». Nel piano il Fitd, che raggruppa le altre banche italiane, parteciperà con uno stanziamento di 1,17 miliardi di euro, compresi i 364 già anticipati mentre il Mcc, che assumerà il controllo dell’istituto barese, parteciperà con 430 milioni. L’operazione prevede la trasformazione della Popolare in spa e e l’aumento di capitale che dovrà essere approvato dall’assemblea dei soci il 30 giugno.

«L’intervento delle Segreterie Generali di Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca e Unisin e di ABI ed il costruttivo sistema di relazioni sindacali del comparto – ha spiegato l’Abi in una nota in riferimento all’accordo raggiunto prima del via libera dell’Ue – hanno contribuito positivamente al dialogo necessario ad individuare l’accordo per garantire la continuità aziendale e consentire il rilancio della Banca, nell’interesse dei lavoratori e dell’economia del territorio, famiglie e imprese». «L’accordo – ha concluso l’Abi – rappresenta un passo importante che ha richiesto un grande senso di responsabilità che tutte la Parti coinvolte hanno dimostrato nell’individuare misure sostenibili, ancorché rigorose.» L’Abi partecipava al tavolo con Salvatore Poloni, Presidente del Casl.

«L’accordo con i sindacati per il salvataggio della Banca Popolare di Bari, scongiurando anche così il licenziamento dei dipendenti, era una nostra priorità per guardare con fiducia al rilancio dell’istituto di credito. Mettere in sicurezza i livelli occupazionali, tutelare gli azionisti e tutto il sistema che ruota intorno all’istituto significa salvare una risorsa, come la banca, importantissima per la Puglia e per l’economia di tutto il Mezzogiorno».

Lo sottolineano il commissario e il vicecommissario di Forza Italia Puglia, Mauro D’Attis e Dario Damiani. «Adesso – proseguono i parlamentari azzurri – ci vuole un piano di rilancio per costituire la ‘Banca del Sud’ con un intervento diretto del Mef. Ma, soprattutto, ci vuole un progetto chiaro, serio e concreto per ristorare tutti gli azionisti: allo stato attuale – evidenziano – è stato previsto un paracadute solo per i nuovi titolari di azioni della banca e non per i vecchi, il che è ovviamente una discriminazione ingiustificata. Per questo formuliamo ancora una volta una richiesta forte al governo nazionale: devono essere tutelati, senza alcuna distinzione, sia i vecchi che i nuovi azionisti».

«L’accordo di ieri, ad ogni modo – concludono – è una buona notizia per il nostro territorio e per la serenità di 2.700 persone famiglie».

 

 

 

 

 

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